Vanno meglio a scuola i ragazzi italiani, rispetto al 2009. Ma vanno peggio della media Ue, che è più o meno la media Usa, ma è di molto inferiore alla media giapponese. Ancora una volta la scuola italiana non esce bene dai confronti internazionali, che si sono succeduti negli ultimi mesi. Stavolta, il documento di riferimento è il dossier Program for International Student Assessment dell’Ocse, che ogni tre anni valuta la preparazione di 510mila studenti di 15 anni in 65 Paesi.
L’Unione europea s’è data l’obiettivo di ridurre entro il 2020 a meno del 15% la percentuale dei ragazzi con capacità insoddisfacenti nelle tre competenze base: lettura, matematica, scienze.
In questo contesto, il dossier dell’Ocse – con dati 2012 – colloca l’Italia a quota 19,5% (cioè quasi 2 punti sopra la media Ue, 17,8%) per la lettura, con un calo di studenti con capacità insoddisfacenti dell’1,5% rispetto al 2009. Per la matematica, la percentuale sale al 24,7% (e, anche qui, sopra la media Ue, 22,1%), con un calo minimo rispetto al 2009 (0,2%). In discesa – dell’1,9%, al 18,7% – anche il numero di studenti con capacità insoddisfacenti in scienze, che risulta, però, ancora una volta, superiore rispetto alla media Ue, 16,6%.
L’Italia fa passettini in avanti, ma resta lontana dall’obiettivo finale e dal gruppo dei migliori. Secondo l’Ocse, dieci paesi Ue hanno compiuto in tre anni progressi significativi – Bulgaria, Repubblica Ceca, Germania, Estonia, Irlanda, Croazia, Lettonia, Austria, Polonia e Romania –, mentre cinque hanno fatto passi indietro – Grecia, Slovacchia, Ungheria e, sorprendentemente, Finlandia, che resta però nel gruppo di testa, e Svezia.
Materia per materia, chi sono i migliori e i peggiori della classe europea? In lettura, Estonia, Irlanda e Polonia – i migliori – e Slovacchia, Romania e Bulgaria – i peggiori; in matematica, rispettivamente, Estonia, Finlandia, Polonia e Romania, Cipro, Bulgaria; in scienze, ancora Estonia, Finlandia, Polonia e Bulgaria, Romania, Cipro. Insomma, Estonia e Bulgaria sono ai due estremi del’efficacia del sistema scolastico europeo.
L’Italia è 16.a a pari ‘demerito’ con l’Austria per la lettura, 18.a per la matematica e 18.a a pari ‘demerito’ con la Francia per le scienze. Come si diceva una volta, i ragazzi possono fare meglio. Ma soprattutto può fare meglio la scuola.
Commentando i dati, Androulla Vassiliou, commissaria europea per l’istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, ha detto che gli Stati dell’Ue “devono continuare a dedicare energie alla lotta per il rendimento nell’istruzione scolastica, perché i giovani conseguano le competenze di cui hanno bisogno per avere successo nel mondo moderno. Investire in un’istruzione di qualità è fondamentale per il futuro dell’Europa”.

2012
Evoluzione
2009-12
2012
Evoluzione
2009-12
2012
Evoluzione
2009-12
Lettura (punti %) Matematica (punti %) Scienze (punti %)
UE 17,8 -1,9 22,1 -0,2 16,6 -1,2
Belgio 16,1 -1,5 19,0 -0,2 17,7 -0,4
Bulgaria 39,4 -1,6 43,8 -3,3 36,9 -1,9
Repubblica ceca 16,9 -6,2 21,0 -1,3 13,8 -3,5
Danimarca 14,6 -0,6 16,8 -0,3 16,7 0,1
Germania 14,5 -4,0 17,7 -0,9 12,2 -2,6
Estonia 9,1 -4,2 10,5 -2,1 5,0 -3,3
Irlanda 9,6 -7,6 16,9 -3,9 11,1 -4,1
Grecia 22,6 1,3 35,7 5,4 25,5 0,2
Spagna 18,3 -1,3 23,6 -0,1 15,7 -2,5
Francia 18,9 -0,9 22,4 -0,1 18,7 -0,6
Croazia 18,7 -3,7 29,9 -3,3 17,3 -1,2
Italia 19,5 -1,5 24,7 -0,2 18,7 -1,9
Cipro 32,8 : 42,0 : 38,0 :
Lettonia 17,0 -0,6 19,9 -2,7 12,4 -2,3
Lituania 21,2 -3,2 26,0 -0,3 16,1 -0,9
Lussemburgo 22,2 -3,8 24,3 0,4 22,2 -1,5
Ungheria 19,7 2,1 28,1 5,8 18,0 3,9
Malta : : : : : :
Paesi Bassi 14,0 -0,3 14,8 1,4 13,1 -0,1
Austria 19,5 -8,0 18,7 -4,5 15,8 -5,2
Polonia 10,6 -4,4 14,4 -6,1 9,0 -4,1
Portogallo 18,8 1,2 24,9 1,2 19,0 2,5
Romania 37,3 -3,1 40,8 -6,2 37,3 -4,1
Slovenia 21,1 -0,1 20,1 -0,2 12,9 -1,9
Slovacchia 28,2 6,0 27,5 6,5 26,9 7,6
Finlandia 11,3 3,2 12,3 4,5 7,7 1,7
Svezia 22,7 5,3 27,1 6,0 22,2 3,1
Regno Unito 16,6 -1,8 21,8 1,6 15,0 0,0
Islanda 21,0 4,2 21,5 4,5 24,0 6,1
Serbia 33,1 : 38,9 : 35,0 :
Turchia 21,6 -2,9
Articolo precedentePosteraro (AGCOM): Pirateria industriale unico obiettivo – Pratellesi (Espresso): Link atomo del web
Articolo successivo#Cambiamolacampania Guglielmo Vaccaro: “Da politico ascolto e con gli Atelier di intelligenza connettiva di Derrick de Kerckhove creo coinvolgimento attivo”
Giampiero Gramaglia
Giornalista, collabora con vari media (periodici, quotidiani, siti, radio, tv), dopo avere lavorato per trent'anni all'ANSA, di cui è stato direttore dal 2006 al 2009. Dirige i corsi e le testate della scuola di giornalismo di Urbino e tiene corsi di giornalismo alla Sapienza.