Il mondo dell’editoria, e più in generale quello dell’informazione, ha subito in questi ultimi anni profonde trasformazioni. Il Web è un ecosistema che ha cambiato la relazione tra media e utenti trasformando questi ultimi da consumatori passivi a prosumer, ossia nello stesso tempo fruitori e produttori di contenuti. Per comprendere come le regole siano mutate è emblematico citare il fenomeno dell’americano “The Huffington Post”: un aggregatore di blog di giornalisti professionisti impaginati e coordinati dall’editore che conta più di tremila blogger e milioni di utenti.
La convergenza, parola che ricorre spesso nel campo delle telecomunicazioni, sta pesantemente entrando in gioco anche qui. Gli utenti delle comunità virtuali si aspettano di accedere a informazioni ma anche di creare nuovi contenuti utilizzando qualsiasi tipo di terminale (PC, laptop, cellulare, TV) e di rete di comunicazione (fissa o mobile).
L’utilizzo di applicazioni multimediali richiede che la Rete garantisca una qualità del servizio adeguata. Oggi più di una connessione a Internet su dieci avviene da una postazione mobile. L’era dell’ubiquità sembra dietro l’angolo, ma vanno ancora migliorate le reti, le connessioni e i dispositivi stessi.
In questo contesto, dunque, la banda larga dovrà presto diventare una realtà per tutti, per poter usufruire di forme e strumenti di comunicazione diversi senza difficoltà e in maniera fluida.
È necessario quindi accelerare lo sviluppo delle reti di nuova generazione. I singoli Governi dei Paesi più avanzati del mondo hanno compreso la necessità di un intervento pubblico, anche se con modalità diverse, a sostegno di questi progetti che sono un tassello chiave per lo sviluppo sociale ed economico.

Articolo precedenteGramaglia: Media e News il Titanic deve diventare un aereo
Articolo successivoCincera: informazione locale e nazionale due mondi con esigenze diverse