“Julian Assange è un giornalista detenuto che ha subìto la violazione di tutti i diritti umani. Nel momento in cui verrà estradato, sarà finito”. Sono alcune delle affermazioni scaturite nell’ambito dell’incontro organizzato a Roma nei giorni scorsi dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti (Cnog). Un incontro che ha avuto l’obiettivo di fare il punto sulle iniziative in difesa del fondatore di WikiLeaks, in carcere nel Regno Unito dall’aprile del 2019.

I prossimi 20 e 21 febbraio la Corte Suprema inglese è chiamata a dare il suo via libera finale al trasferimento di Assange negli Stati Uniti. Qui rischia una pesantissima condanna in quanto accusato di cospirazione e spionaggio. La vicenda è nota: attraverso il portale WikiLeaks Assange ha divulgato documenti riguardanti presunti crimini di guerra da parte degli Usa in Afghanistan e Iraq.

“C’è il rischio reale che Assange possa finire in un regime di detenzione assolutamente degradante. – ha spiegato la giornalista d’inchiesta Stefania Maurizi – Questo è un caso avvolto nel segreto. Chi prova ad accedere agli atti del processo trova ostacoli incredibili, come è accaduto a me. Se estradato negli Stati Uniti avrà gravi problemi anche solo a contattare i suoi avvocati”.

In tutta Italia, intanto, si moltiplicano le iniziative, anche politiche. In molte città si stanno elaborando ordini del giorno di consiglio comunale per attribuire ad Assange la cittadinanza onoraria. A Roma e a Napoli le procedure sono in corso, mentre le mozioni sono già state bocciate a Milano e a Trento. Altre iniziative, tra manifestazioni, incontri, appelli e raccolte di firme in vista del 20 febbraio sono in programma a Venezia, Milano, Torino, Padova, Novara, Genova, Roma, Napoli, Bari, Catania e Cagliari.

“Siamo convintamente presenti in questa battaglia, io e altri parteciperemo alle manifestazioni del 20 febbraio per sottolineare questo sforzo contro quello che è un assalto all’informazione”, ha detto Carlo Bartoli, presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti. La trasmissione televisiva “Presa Diretta” di Riccardo Iacona, in onda su Rai3 il prossimo 19 febbraio, dedicherà la puntata al caso Assange: “Sarebbe la prima volta – ha detto Iacona – che un giornalista è processato in Usa con una legge sulle spie. Questa battaglia è importante per l’Occidente anche in considerazione del fatto che oggi le democrazie dimagriscono e le autarchie ingrassano”.

 

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Francesco Ferrigno
Giornalista, esperto di comunicazione, copywriter. Laureato in Scienze della Comunicazione e successivamente specializzato in digital journalism e content marketing. Collabora con diversi quotidiani, portali web e agenzie di comunicazione, tra cui Media 2000, Antimafia 2000, iGv Network, Il Mattino.