Per ora, è la guerra dei palloni. Ma c’è già chi fantastica che possa diventare la guerra dei Mondi, come nel romanzo del 1897 di H.G.Wells, trasposto sulle onde radio da Orson Welles nel 1938 e sugli schermi nel 2005 da Steven Spielberg: un’invasione di marziani, sconfitti dai batteri (e non dalle armi).
In nove giorni, il Pentagono ha abbattuto nei cieli nord-americani una sonda cinese e tre oggetti non identificati, ‘classici’ Ufo (Unidentified Flying Objets), di cui non si conosce né la provenienza né le finalità.
La successione degli eventi è stata serrata. Prima, sabato 4, il pallone d’osservazione cinese abbattuto da un F-22, quando, dopo avere sorvolato tutto il Nord America con rotta Nord-Ovest Sud-Est, era arrivato sull’Atlantico, al largo della South Carolina. Poi, tre oggetti non identificati intercettati di fila tra venerdì 10 e domenica 12: sull’Alaska, sul Canada e, l’ultimo, sul Lago Huron.
Le informazioni arrivano a spizzichi e bocconi e innescano congetture e speculazioni: Cina, Russia e/o chi altri si sono messi improvvisamente a invadere il cielo americano con sonde spia?; oppure, lo hanno sempre fatto, ma le Amministrazioni statunitensi avevano sempre fatto finta di nulla?; oppure, qualcuno sta mettendo alla prova le capacità di difesa statunitensi?; oppure – ipotesi che nessuno avalla, ma su cui si scatenano le macchinazioni dei complottisti – la Terra è sotto attacco e gli oggetti non identificati sono l’avanguardia di un corpo di spedizione alieno?
Il Pentagono sta recuperando i resti del pallone cinese: è l’unico la cui origine è stata fin qui stabilita con assoluta certezza – la Cina ammette che sia suo, ma sostiene che fosse una sonda meteorologica finita fuori controllo -. Gli Stati Uniti e il Canada potrebbero, invece, non riuscire a trovare i detriti degli altri tre oggetti abbattuti su zone remote e gelide.
La Casa Bianca s’affanna a respingere il mulinare di teorie cospirative, comprese quelle su Ufo e marziani. Ma, “se i resti non saranno recuperati, sarà estremamente difficile dire con certezza che cosa fossero queste cose e da dove venissero”, ammette un portavoce. Nessuno, del resto, ne reclama la proprietà o ne lamenta la distruzione, anche se non si esclude che gli oggetti fossero “legati a qualche finalità commerciale o, comunque, non ostile”.
L’intera vicenda innesca ulteriori tensioni diplomatiche tra Usa e Cina. Pechino respinge le accuse e rilancia: accusa Washington di avere fatto volare “palloni sul Mondo entrati illegalmente in Cina e in altri Paesi importanti almeno 10 volte” in dieci mesi, dal maggio 2022. Pechino, però, non offre prove delle sue affermazioni e Washington nega in modo perentorio.
Lo stallo del ‘Balloon-gate’ tiene in sospeso il tentativo di ‘reset’ delle relazioni bilaterali, anche se una ripresa del dialogo appare inevitabile e neppure lontana. Biden, pur pressato dai repubblicani, minimizza l’incidente. E il segretario di Stato Antony Blinken, dopo il rinvio del viaggio a Pechino, sta valutando se incontrare alla conferenza di Monaco sulla sicurezza il collega cinese Wang Yi.