Calabrò nella sua relazione dice che nonostante l’editoria (specialmente quella quotidiana) rappresenta ancora il secondo mezzo di diffusione dell’informazione, e quindi un forte presidio per il pluralismo, è in calo e niente è stato fatto per incentivarla. È vero, infatti immagino che si debba partire dalle scuole o addirittura dai genitori ed a questo proposito ricordo le parole del nostro direttore scientifico ad un symposium internazionale: “Ogni genitori dovrebbe obbligare i figli a leggere su carta, perché la parola si ferma solo sulla carta”. Questa frase era inserita in un discorso sulla storia del linguaggio che credo sia opportuno riprendere, gliene parlerò e lo inviterò a spiegarci meglio questa teoria che invita dunque gli “screttori” a ritornare lettori o scrittori.