di FORTUNATO PINTO –
Durante la scorsa settimana Facebook ha introdotto due nuovi servizi: il Graph Search e le chiamate tramite app con gli iPhone Apple, entrambi piuttosto prevedibili e già annunciati dall’Ad Mark Zuckerberg lo scorso autunno durante un’intervista per TechCrunch. La società fondata a Menlo Park si sta impegnando per allargarsi sempre di più e minare il territorio a chi ancora oggi possiede il primo posto online, Google.
I motivi che hanno spinto i cinquanta ingegneri (tra cui anche gli ex googoliani Lars Rasmussen e Tom Stocky) a creare un prodotto che potesse competere proprio con Big G è spiegato da Anna Masera che, nel suo blog de La Stampa, riporta una perdita di contatti attivi sul Facebook e << la speranza probabilmente di trattenere dentro le mura del social network proprietario quel miliardo di utenti promettente per gli introiti pubblicitari, che attualmente escono sul Web almeno per le ricerche>>.
Facebook però attacca tutti, e non risparmia nessuno, con il Graph Search, lo strumento di ricerca semantico che non si limita a rendere disponibili contenuti dalla Rete ma produce i risultati della sua ricerca tramite i collegamenti con le persone che compongono la rete sociale di ogni iscritto al social network. Una banca dati incredibilmente grande con contenuti quali foto, video, e tanto altro, che gli utenti iscritti potranno utilizzare per rispondere alle richieste più diverse.
Si è parlato fin da subito del Graph Search come un avversario di Google, in realtà questo strumento sarà un avversario per i siti che rispondono alle più semplici domande che gli internauti fanno: LinkedIn, Yelp, Tripadvisor, come tutti i servizi locali e settoriali dovranno vedersela con i risultati di ricerca apparsi sul social network di Zuckerberg. Google, come riportato anche dalla Masera, dovrà competere – come già oggi succede – con il motore di ricerca Bing. Questo servizio infatti verrà ancor di più integrato su Facebook e nei risultati di ricerca avrà una colonna dedicata che aiuterà l’utente a completare la sua richiesta, da ciò, chi si occupa di SEO investirà nel servizio di Microsoft e il problema maggiore di Mountain View sarà, dunque, quello di riuscire a rispondere allo stesso modo al di fuori di questa rete da un miliardo di utenti, migliorando il suo social network Google+, per non perdere non solo visitatori ma anche il guadagno ricavato grazie ad Adwords.
Non sono mancate le questioni riguardanti la privacy, nonostante l’Ad Zuckerberg abbia dichiarato che i risultati comprenderanno solo i dati che gli utenti rendono pubblici ai propri amici o a tutti. In effetti la riservatezza delle relazioni online e offline potrà essere minata dallo stesso comportamento degli utenti che condivideranno le loro posizioni online e i loro gusti. Come riportato sul blog Mashable, è abitudine di tutti ormai utilizzare Four Square oppure Instagram condividendo tante informazioni che possono sembrare inutili nell’attimo della condivisione ma che saranno prima utili agli amici che cercheranno informazioni e poi, quando Graph Search sarà strutturato per gli introiti economici, utili ma soprattutto profittevoli per le aziende.
Il servizio di chiamate tramite app non è di certo in una novità tra le applicazioni del “melafonino”, le già conosciute Viber oppure Tango permettono da sempre di effettuare questo tipo di utilizzo, ciò che cambia in questo caso è la possibilità di connettersi con gli amici in un ulteriore modo, fin ora non presente nel “pacchetto” di Facebook, che sempre più arricchisce i dispositivi mobili di funzioni utili al cliente (come la fotografia e la messaggistica) ma, per ammissione stessa di Zuckerberg, non è intenzionata a produrre un telefono proprietario. Almeno in questo territorio Facebook non è ancora pronta ad affrontare Google e il suo sistema operativo Android, nulla toglie però che presto sarà fatto.
Fortunato Pinto
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