di MARIATERESA CALIENDO –
Giambattista della Porta, noto scultore, nel 1600 aveva previsto che un giorno avremo potuto proiettare in una stanza un oggetto senza specchi. Il premonitore dell’ologramma e del 3D ci riporta all’ Università degli studi di Napoli Federico II, facoltà di Ingegneria.
Un filmato sulla realtà aumentata, del professor Caputo e del professor Di Gironimo, spiega chiaramente i campi d’impiego della tecnologia nella ingegnerizzazione del prodotto. Un prodotto in stereoscopia.
Può sembrarci banale e già obsoleto, ma la cosa più innovativa dei render è l’interazione. Il cinema in 3D è superato e ora siamo alla fase della sperimentazione.
In questa realtà virtuale il progettista può entrare in un aereo, modificare colori tessuti, persino le immagini riflesse nell’ambiente. Questa fase è tecnicamente chiamata Concept Design: l’ideazione di un prototipo che soddisfi il cliente, in cui si da forma ad un idea, per valutarla e sperimentarla. I designer interagiscono per analizzare un prodotto finale, modificarlo durante la manutenzione, sviluppare nuove tecnologie pr montaggi automatizzati.
Noi siamo entrati in un treno virtuale e anche in un aereo.
Uno degli scopi principali è limitare i costi di addestramento, ma soprattutto limitare i danni fisici ai lavoratori.
Per usare questa tecnologia bastano quattro telecamere poste in alto al proiettore che registrano la posizione di un marker, posizionato sul guanto indossato dall’utente che deve interagire con l’oggetto.
“Col virtuale possiamo ottimizzare tutto – spiega il professor Giuseppe Di Gironimo – soprattutto prevenire incidenti grazie al crash test virtuale.
Il crash test reale sarà solo la prova del nove che riuscirà al 100%. ”
Vent’anni fa non si riusciva a sapere quanti morti ci sarebbero stati, oggi, in Italia, il numero dei decessi è diminuito grazie alla sperimentazione della struttura dell’auto e alle analisi ergonomiche, diminuendo così l’assortimento dell’urto variabile.
Al momento il team di ricerca della facoltà di Ingegneria della Federico II sta lavorando ad un progetto di fusione nucleare chiamato FAST.
Mariateresa Caliendo
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