di GIOVANNI CAPRARA

 

L’Osservatorio TuttiMedia offre l’opportunità di analizzare una grande sfida. La sfida che la comunicazione oggi pone a tutti i protagonisti e fruitori è il cambiamento continuo. Il panorama lo conosciamo e lo scopriamo attraverso un mercato legato alla pubblicità, alla tecnologia che diversifica sempre di più i suoi strumenti, i suoi mezzi, e soprattutto attraverso i media. Tutto un insieme che ha variegate facce che continuano a mutare. Quindi il panorama è estremamente complicato e riuscire a vivere in questa dimensione in costante cambiamento è una sfida per chi genera la comunicazione, ma anche per coloro che ne fanno uso. E chi ne usufruisce oggi è immerso in uno stato di continua necessità perché il proliferare continuo della comunicazione genera un bisogno fondamentale di conoscenza. È vero? È falso? È un grande punto di domanda. Però la realtà è questa e in questa realtà dobbiamo vivere.

Ci sono altri elementi molto interessanti da considerare. Parto da un’indagine IEA (International Association for the Evaluation of Educational Achievement) di alcuni anni fa, secondo cui un’innovazione tecnologica per essere accettata della società richiede in media 40 anni, 4 decenni. Un lasso di tempo che oggi fa sorridere, visti i cambiamenti epocali che si susseguono. Nel mondo della comunicazione scientifica, di cui io mi occupo, c’è un elemento che emerge sempre più prepotente: cioè il fatto che la società fa fatica ad accettare la scoperta, l’innovazione, non perché non sia aperta ad accoglierla ma perché molto spesso non ne capisce il significato. E siccome oggi le scoperte, le innovazioni, si moltiplicano con rapidità, è evidente che da parte dell’utilizzatore le difficoltà aumentano. Aumenta per esempio l’approccio verso l’irrazionalità, cioè si sfugge e ci si allontana dalla realtà per trovare in un mondo irreale una risposta, una soddisfazione che dia la possibilità di difendersi in qualche modo da questa innovazione che quotidianamente ci aggredisce.

La comunicazione è una realtà estremamente importante ma anche una sfida con la quale oggi dobbiamo fare i conti perché l’interazione fra chi genera la comunicazione e chi la subisce o la riceve è un rapporto in continuo divenire ed in qualche maniera deve trovare un nuovo equilibrio. Esistono dei segnali che ci possono aiutare a capire quale può essere l’evoluzione di questo mondo in continuo cambiamento. Ed è essenziale, perché a questi segnali in qualche maniera dobbiamo aggrapparci e su di essi bisogna costruire anche una prospettiva futura: alcuni saranno segnali falsi, altri assolutamente pertinenti alla costruzione di questa evoluzione.

 

Giovanni Caprara

Presidente UGIS

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