di GIOVANNA MAGGIONI
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L’anno scorso l’assemblea dell’Upa (Utenti Pubblicità Associati), associazione delle aziende che investono in pubblicità , ha pensato al tema dei confini in un’ottica di “labirinto”. In questo momento ci troviamo infatti in un labirinto nel quale le aziende devono riuscire a muoversi per raggiungere il loro obiettivo e cioè quello di comunicare con l’individuo e portarlo verso il consumo.
Un pubblicitario, un copy, un uomo molto intelligente del nostro settore che oggi non è più fra noi (Emanuele Pirella) ha ideato il titolo: “Il labirinto strategico. Verso il futuro della comunicazione“. La tecnologia fa passi da gigante, forse più di quanto ciascuno di noi è pronto ad accogliere, modifica spesso i rapporti tra le persone.
Un tempo quando due innamorati si dovevano dire qualcosa passavano le ore al telefono. Oggi si mandano sms. Le cose si dicono più velocemente e si assiste anche ad una trasformazione del linguaggio. Quest’anno non a caso imposteremo l’assemblea dell’Upa sul linguaggio: “Che si dice di nuovo, che mi dici di nuovo? Linguaggi del presente, del futuro e soprattutto del possibile“.
Il futuro si sta coniugando sempre più spesso con il presente e a tratti anche con il passato. Assistiamo a dei mutamenti molto rapidi, quando si parla dei nuovi mezzi di comunicazione spesso le aziende che partecipano all’Upa usano il termine “sperimentazione” che non rende felici i promotori delle nuove tecnologie, dei nuovi strumenti. Ma ipotizzare sperimentazioni è necessario perché oggi diventa sempre più difficile pensare a delle formule preordinate, predefinite come si faceva nel passato.
Nel passato l’evoluzione è stata certamente più lenta. Oggi vediamo nascere e morire realtà , un esempio è Second Life. Fino a qualche tempo fa sembrava impossibile non esserci, ora non è più oggetto di discussione.
Alcuni dirigenti d’azienda mi raccontarono che avevano investito su Second Life solo perché i giornali ne avrebbero parlato. Questo episodio fa capire che la convivenza di presente e passato è indispensabile per la comunicazione senza confini.
Lo stesso Web è passato dall’essere una fonte di informazione all’essere una piattaforma nella quale c’è un’interazione fra gli individui anche più forte che nel passato, ed ecco che la comunicazione aziendale ha dovuto cambiare in questo senso.
Un vecchio prodotto americano, ormai defunto, ha ricostruito la sua immagine grazie alla Rete e le vendite sono riprese grazie al coinvolgimento diretto dei consumatori. A questi ultimi è stato chiesto di dare suggerimenti per la pubblicità .
È cambiato il paradigma di comunicazione. Un tempo la unidirezionalità significava filmati anche costosissimi perché dovevamo avere un certo tipo di impatto. Oggi il consumatore vuole essere partecipe del processo di comunicazione. E qui ritorna il concetto della sperimentazione.
Le aziende che investono in pubblicità si trovano oggi a convivere con tanti mezzi di informazione. In Upa usiamo spesso una slide che raffigura la situazione di circa 20 anni fa: un individuo con intorno a sé un cerchio con quattro, cinque mezzi di comunicazione.
Oggi l’individuo lo rappresentiamo circondato sempre dallo stesso cerchio che rappresenta il suo tempo disponibile e una quantità di mezzi a cui può accedere. Questo rende la vita delle aziende molto più difficile e la sperimentazione rappresenta oggi un elemento centrale. Non dobbiamo però dimenticare che il consumatore fa ancora riferimento ai mezzi tradizionali, la stampa, la televisione. Conviviamo con un passato che non è ancora da abbandonare e viviamo un presente molto complesso in cui ogni giorno compaiono e scompaiono nuovi modi e nuovi mezzi di comunicazione. Il futuro, o meglio, il possibile non sappiamo ancora quale sarà , chi farà previsioni corrette avrà vinto. Lo scenario che si presenta è senza confini o quantomeno ha confini labili che impongono scelte.
Il nostro rapporto con il consumatore in quanto uomini d’azienda, e che devono fare pubblicità , si traduce in: conoscere, conoscerci, scambiarci le informazioni e le opinioni, soprattutto in dialogo.
Quale sarà il futuro oggi è molto difficile da prevedere, sicuramente l’unidirezionalità subirà un rallentamento perché il dialogo con il consumatore è più immediato, più diretto ed oggi facilmente raggiungibile grazie alle nuove tecnologie e ai nuovi mezzi di comunicazione.
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Giovanna Maggioni
Direttore Generale UPA