“Who the hell wants to hear actors talk?” Chi diavolo vuole sentir parlare gli attori?” E’ Vittorio Verdone (Direttore Communication and Media Relations Gruppo Unipol) che apre il decimo numero di Changes, la rivista del gruppo Unipol, ricordandoci la famosa frase di H.M. Warner che aggiorna proponendoci un: «Who the hell wants to live a double fake life?” Chi diavolo vuole vivere una doppia vita fasulla?».

Per quanto riguarda il cinema la storia è nota.

La trasformazione digitale ci porta a confrontarci con il metaverso, con l’AGI ( l’Intelligenza Artificiale Generativa), con l’era del Quantum. Dunque inizio curiosa a sfogliare Changes numero 10, il 22 aprile giorno dedicato alla terra. Forse questo il motivo che mia indotto a scegliere, come preferito fra i tanti articoli, quello di Grammenos Mastrojeni, Vicesegretario Generale per l’Energia e l’Azione Climatica dell’Unione del Mediterraneo.

L’uomo desincronizzato dalla natura mi cattura.  Le mangrovie, piante che mi hanno appassionata, sono l’esempio di questa rottura perché facciamo muri invece di piantarle dove le coste si salinizzano troppo, così come costruiamo droni per sostituire le api…

“Lo stile di vita moderno ci ruba il bene più prezioso: il tempo per la qualità a discapito del benessere e del tempo reale e naturale – si legge nell’articolo La biodiversità che ci salva -. …il clima caotico desincronizza la natura: non è un caso se i parti degli animali avvengono quando la vegetazione produce i frutti; ma se la primavera ritarda, nell’era della crisi climatica, non per questo mamma orsa può dilazionare la nascita”.

L’invito è: smettere di accanirsi a migliorare i processi produttivi che ci portano per lo più surrogati incompleti di quello che madre natura ci offre gratis e molto migliore.

Perché “il grande errore agli albori dell’avventura di homo sapiens, è stato credere che potevamo inventare un modello diverso e migliore di quello che ci offre il tessuto di vita cui apparteniamo”.

Buona Lettura con  @FernandoVacarini @AlessandroRosina @RobertEngle, @CalroRatti @GiovanniRezza @FrancescoMorace @SergioMatteoSavaresi @AlessandroDonetti @PierluigiPaganini @DonLucaPeyron

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Maria Pia Rossignaud
Giornalista curiosa, la divulgazione scientifica è nel suo DNA. Le tecnologie applicate al mondo dei media, e non solo, sono la sua passione. L'innovazione sociale, di pensiero, di metodo e di business il suo campo di ricerca. II presidente Sergio Mattarella la ha insignita dell'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Vice Presidente dell’Osservatorio TuttiMedia, associazione culturale creata nel 1996, unica in Europa perché aziende anche in concorrenza siedono allo stesso tavolo per costruire il futuro con equilibrio e senza prevaricazioni. Direttrice della prima rivista di cultura digitale Media Duemila (fondata nel 1983 da Giovanni Giovannini storico presidente FIEG) anticipa i cambiamenti per aiutare ad evitare i fallimenti, sempre in agguato laddove regna l'ignoranza. Insignita dal presidente Mattarella dell'onorificenza di "Cavaliere al Merito della repubblica Italiana. Fa parte del gruppo di esperti CNU Agcom. E' fra i 25 esperti di digitale scelti dalla Rappresentanza Italiana della Commissione Europea. La sua ultima pubblicazione: Oltre Orwell il gemello digitale anima la discussione culturale sul doppio digitale che dalla macchina passa all'uomo. Già responsabile corsi di formazione del Digital Lab @fieg, partecipa al GTWN (Global Telecom Women's Network) con articoli sulla rivista Mobile Century e sui libri dell'associazione. Per Ars Electronica (uno dei premi più prestigiosi nel campo dell'arte digitale) ha scritto nel catalogo "POSTCITY". Già docente universitaria alla Sapienza e alla LUISS.