La collaborazione fra dipendenti è sempre più internazionale. Il 56% dei lavoratori italiani intervistati nel nuovo sondaggio di Capterra afferma di collaborare con colleghi che vivono in un altro stato. Lavorare con persone situate dall’altra parte del mondo presenta senza dubbio delle difficoltà intrinseche, ma gli italiani ci vedono del positivo: per l’89% le differenze culturali tra il personale forniscono opportunità di apprendimento.

Parola chiave: flessibilità

Per poter lavorare in maniera efficace con colleghi che sono basati in Paesi diversi dal proprio, e che magari vivono in un altro fuso orario, creare degli ambienti di lavoro flessibili è fondamentale. Un orario di lavoro poco o per niente flessibile, che non tiene conto della diversità di orari, giorni festivi, ecc. può portare i dipendenti a sentire la necessità di lavorare ore extra, fuori dal proprio orario di lavoro quotidiano, per riuscire a collaborare con i colleghi basati in un altro Paese. Il 50% dei dipendenti che lavorano con un collega in un altro Paese almeno una volta al mese segnala proprio la volatilità degli orari come una delle sfide principali per la collaborazione tra colleghi che vivono in Paesi diversi. Fortunatamente al giorno d’oggi esiste una moltitudine di soluzioni digitali che permettono di superare questo ostacolo con funzionalità come l’impostazione degli orari di lavoro di ciascuno.

Barriere linguistiche: un ostacolo che si può superare

Il 30% degli intervistati che lavorano con colleghi di altri Paesi almeno una volta al mese considera questa collaborazione un’opportunità di migliorare le proprie capacità di comunicazione. Infatti, lavorare con persone di altri paesi spesso significa dover comunicare in un’altra lingua: tra gli intervistati del sondaggio, sull’intero campione di 500 dipendenti in Italia, il 57% ha dichiarato di lavorare in team con colleghi che hanno una lingua nativa diversa dalla propria. Con il fine di evitare incomprensioni o possibili ripercussioni sul lavoro che possono derivare dalla comunicazione e dalle barriere linguistiche, il 41% tra coloro che lavorano in team con persone parlanti una lingua diversa dalla propria, dichiara che le riunioni sono sempre supportate da presentazioni accompagnate da slide, proprio per aiutare i non nativi.

Diversità e inclusione: un beneficio per tutti

Se da una parte il 26% degli intervistati considera le incomprensioni culturali la maggiore sfida del collaborare con colleghi che risiedono in altri paesi, dall’altra comprendere culture lavorative diverse dalla propria è considerato un beneficio secondo il 33% degli intervistati. Un ambiente di lavoro inclusivo può facilitare l’unione tra talenti, aumentare la creatività e l’innovazione aziendale, fomentando la contaminazione fra diversi punti di vista e prospettive. Il 30% degli intervistati indica infatti diversità e inclusione come uno dei benefici del collaborare con colleghi residenti in altri stati.

Metodologia:
Lo studio sulla collaborazione e la produttività di Capterra è stato condotto nel gennaio 2024 tra 500 intervistati in Italia. L’obiettivo dello studio era quello di conoscere le sfide che i lavoratori devono affrontare collaborando da remoto nei vari Paesi. Gli intervistati sono stati selezionati per l’impiego presso aziende che offrono stili di lavoro ibridi o completamente remoti.
Ai fini di questo articolo, ci siamo concentrati principalmente su un sottoinsieme di 281 intervistati che hanno dichiarato di collaborare con colleghi situati in altri Paesi su base giornaliera, settimanale o mensile.

Leggi lo studio intero a questo link


Informazioni su Capterra:
Capterra è la destinazione numero uno per le aziende che vogliono trovare il software giusto. La nostra piattaforma comprende oltre 95.000 soluzioni per 900 tipi di software e offre accesso a oltre 1.7 milioni di recensioni verificate che aiutano le aziende a risparmiare tempo, aumentare la produttività e accelerare la crescita.

a cura di Giorgia Pisano
Gartner Content Associate

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