Alessandra Oddi Baglioni ha una scrittura creativa e stimolante, nonché un’attrazione fatale per la storia, a cominciare da quella della sua famiglia. Con “Astorre II Baglioni” e “Nozze di sangue” ha fatto conoscere al grande pubblico personaggi e fatti risalenti ai suoi antenati, raccontandoli con un’attraente vena divulgativa.

Nel ricco bouquet delle sue opere è arrivato recentemente un epistolario social, “Le Relazioni pericolose 2.0” (Dario Flaccovio Editore) che coniuga gli stimoli della modernità con l’ispirazione venutale da uno dei capolavori della letteratura francese di fine XVIII secolo, il romanzo epistolare “Le Relazioni pericolose”, di Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos. Quando quest’ultimo si diffuse, nel ristretto ambito di chi sapeva leggere, fu testimonianza di un’epoca e di un ambiente, quello aristocratico, appena prima dello scoppio della Rivoluzione francese, giacché fu pubblicato nel 1782.

Si tratta però di temi eterni: la seduzione, i pettegolezzi, il ricorrente cinismo dei rapporti umani in un ambiente dove tutto è acquistabile e mercificato, anche i sentimenti e le emozioni. Il tutto sul filo non di lettere scritte su carta preziosa e con la penna d’oca, bensì nello stile moderno di email, What’s App e sfide di sesso ben più spinto rispetto all’immaginazione del romanziere settecentesco.

L’Autrice riesce, con grande maestria, a descrivere anime perse, rincorrenti il proprio egocentrismo e la soddisfazione di meschini giochini sul destino degli altri, calpestandone personalità e sentimenti.

Nel finale, forse si intravede una speranza riguardante il fallimento delle trappole emotive ordite dagli annoiati protagonisti, che potrebbe salvare le loro vittime dalle peggiori conseguenze.

La presentazione a Roma, organizzata dalla libreria Koob, nello spazio eventi del Satyrus Bar in viale delle Belle Arti, Scalea Bruno Zevi, è stata animata, per un folto pubblico, da una parte teatralizzata molto godibile e “intrigante”, organizzata dall’esperta di marketing culturale Lavina Pinzari, con l’attrice Federica Valloni.

E’ seguita una parte “psicologica”, con un interessante intervento dello psicoterapeuta Stefano Callipo, in un dialogo anche con l’Autrice del libro, Alessandra Oddi Baglioni.

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Annamaria Barbato Ricci
Annamaria Barbato Ricci è una stimata e nota giornalista italiana, free lance e già capo-ufficio stampa alla Presidenza del Consiglio dei ministri, al Ministero dei Trasporti e consulente nello staff di Presidenza dell’UNICEF. E' stata coordinatrice e co-autrice della trilogia “Radici Nocerine: la Storia al servizio del Futuro”, e ideatrice de Le Italiane, un libro che racconta 150 anni di Italia al femminile.