di CORRADO CALABRO’ –
La convergenza nel mondo delle comunicazioni è divenuta concreta realtà. Internet assume sempre più un ruolo centrale.
Nel nuovo contesto c’è un soggetto che ha rivoluzionato la catena del valore, l’operatore over the top, che valorizza, a fini propri, reti e contenuti altrui.
E’ questo uno dei temi principali che si pongono al regolatore. Meno regole per tutti o qualche regola in più a chi oggi non ne ha per stabilire un corretto terreno competitivo (level playing field)? La questione assume ancor maggiore importanza se si considera che Internet, quale luogo privilegiato della convergenza, implica anche dimensioni extra-economiche che toccano libertà fondamentali della persona, dal diritto di informazione alla libertà di espressione. Per non parlare della privacy.
Declinazione del diritto alla libera circolazione del pensiero nelle nuove forme della tecnologia, necessità di conciliare il diritto di accesso dell’utente di internet con la tutela del diritto dell’autore dell’opera e dei fornitori dei contenuti (net neutrality e copyright), tutela della concorrenza e incentivazione dell’innovazione nelle reti di nuova generazione, costituiscono le nuove frontiere sulle quali l’Autorità, come i regolatori di tutto il mondo, deve misurarsi.
Si tratta di snodi fondamentali per definire un framework regolamentare che garantisca una competizione equa e sostenibile tra i diversi attori che contribuiscono allo sviluppo dell’ecosistema digitale, nel rispetto delle fondamentali garanzie per l’individuo.
In gioco non vi è “solo” la concorrenza o la tutela di diritti sensibili: c’è lo sviluppo di un settore cruciale per la crescita del Paese e per il suo posizionamento nel mercato globale.
La difficoltà risiede proprio nel tenere tutto insieme. Per un regolatore, è la sfida più complessa. Quella che, però, può effettivamente caratterizzare e nobilitare la missione di un’Autorità convergente, qual è l’AGCOM.
Corrado Calabrò
Presidente AGCOM