Questa settimana segnaliamo il volume: “L’Europa come modello di crescita, innovazione e sostenibilità” l’autore, Stefano Bellagarda, cerca di dare una spiegazione di come l’Europa, se segue una serie di criteri e si trasforma, può essere un motore per la crescita ed impattare positivamente sull’individuo, creando benessere e pace sulla comunità intesa come gruppo di individui e divenendo un esempio per il mondo intero; e favorire lo sviluppo sostenibile basato su un’economia equilibrata e competitiva, garantendo occupazione, progresso sociale e protezione dell’ambiente; incoraggiare l’analisi della dimensione socio-economica dei problemi come la lotta alla povertà e la ricerca di equilibrio sulla disuguaglianza
Nei 20 capitoli vengono analizzati i punti che l’autore ritiene personalmente fondamentali affinché l’Europa funzioni bene, cioè come deve trasformarsi al fine di garantire un equilibrio di pace e prosperità non solo economica, ma soprattutto sociale.
L’obiettivo è una maggiore equilibrio tra i vari aspetti sociali, culturali, religiosi, politici ed economico-finanziari accompagnati da un maggiore impegno delle istituzioni. La cultura, l’istruzione, investire nei giovani e il maggior rispetto tra cittadini europei e tra europei e non supererebbe il clima di terrore e terrorismo, permettendo ai cittadini di vivere in maniera sana e sicura e migliorando le condizioni globali. In questo modo l’Europa può essere davvero considerata come modello di crescita, innovazione e sostenibilità impattando poi positivamente sull’individuo e il mondo intero.
È possibile un’altra Europa per un distribuzione equilibrata? Secondo l’autore si. Ci sono potenzialità da sfruttare che ha dato l’Ue, come viaggiare liberamente, studiare e lavorare. Ha investito molto nella qualità del lavoro, nella promozione delle pari opportunità fra uomini e donne, su anziani e diversamente abili. La lotta alla povertà in primissimo piano. Molti non hanno ancora fiducia nell’Europa, vedono e sentono solo gli effetti negativi. L’ Europa deve ripartire dall’ottimismo iniziale e ricominciare con un progetto rinnovato, dando a ognuno la speranza di uscire di uscire dalla povertà e dall’esclusione ed emarginazione sociale e la libertà di scegliere di condurre una vita a cui diamo valore.