L’impatto della digitalizzazione e la conseguente proliferazione dei social media hanno aperto nuovi scenari, ampliando i confini delle pratiche di interazione e coinvolgimento tra soggetti. Gli strumenti digitali hanno abilitato la creazione di community online, gruppi di persone legati da interessi comuni, stimolati dalla possibilità di confronto con l’altro, al fine di raggiungere obiettivi collettivi.

Verrebbe quindi da chiedersi, cosa spinge gli utenti a condividere il proprio punto di vista con un gruppo di estranei?

A chiarire tale dilemma, intervengono nel 2016 Adam Arvidsson e Caliandro, che identificano nel senso di appartenenzail principale vettore della nascita di questi gruppi. Tutti i membri sono accomunati dalla condivisione di determinati valori ed esigenze, che trovano nella community una diretta soddisfazione.

Il confronto è la chiave del miglioramento

I dati sul gender gap occupazionale non lasciano dubbi sulla situazione critica dell’Italia, circa il divario di genere, che contraddistingue lo scenario lavorativo del “Bel Paese”. La classifica europea vede l’Italia nella penultima posizione, comportando gravi conseguenze sulle possibilità delle donne di raggiungere posizioni di lavoro rilevanti. Si è creata, così, la reale necessità per il genere femminile di affrontare la situazione, attraverso il confronto tra donne.

Queste dinamiche hanno determinato un contesto fertile per la nascita di communitycome Career Leadhers, fondata nel 2018 da Federica Segato. Questo ambiente virtuale nasce da una rubrica su Linkedin, dedicata alle storie di donne di successo, con lo scopo di costituire un punto di riferimento per tutte le donne che vogliono intraprendere un percorso di crescita professionale. Le dinamiche della community vengono sfruttate in un’ottica di miglioramento personale, attraverso l’interazione e il confronto con altri membri. La formazione e lo sviluppo di nuove competenze sono i principali driver dell’esistenza di questa community, al punto di dar vita ad una piattaforma di e-learning, pensata per trovare la propria strada e sviluppare la propria carriera. Grazie alle testimonianze di grandi professioniste, è possibile conoscere i percorsi altrui, scoprirne gli obiettivi raggiunti e le difficoltà affrontate con caparbietà. Tutto ciò, può realmente contribuire alla nascita di un nuovo modello culturale, grazie al quale la figura femminile abbia maggiori riconoscimenti in ambito lavorativo. A conferma della rilevanza acquisita da questo progetto, che accoglie oggi 30.000 donne, la sua fondatrice Federica Segato è stata nominata da Forbes nella lista dei 100 leader italiani del futuro under 30.

L’inclusione fa la forza

L’aggregazione di donne non si limita ad un confronto motivazionale centrato sullo sviluppo di skills professionali generici. Sono, infatti, sorte delle realtà che operano in ambiti lavorativi molto specifici, al fine di raggiungere precisi obiettivi e approfondire tematiche settoriali.

Un esempio iconico è SheTech, protagonista dello scenario tecnologico italiano dal 2009.    L’obiettivo di questa community è di “colmare il gender gap nel mondo della tecnologia e del digitale”, supportando tutte le donne che vogliono intraprendere un percorso formativo in questo ambito. Alla base di tale progetto si pone un dato concreto: solo il 18% delle donne in Italia sceglie di studiare materie STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), alimentando le dinamiche di un settore poco inclusivo.

La volontà di creare nuove opportunità al femminile, nel settore tecnologico, trova riscontro in più di 70 bootcamp e workshop formativi per l’education, l’empowerment e la raccolta di capitali per finanziare progetti innovativi. Ciò permette la creazione di un network di donne che supportano altre donne, aprendo la strada ad una società più inclusivae un settore più integro.

Lo sviluppo e la creazione di community al femminile mostra un ritmo sempre più incalzante e pone le basi per una concreta evoluzione culturale, utile ad un cambiamento radicale, soprattutto nei settori a forte componente maschile.

Non resta che prendere parte alla trasformazione in atto: le opportunità hanno bisogno delle nostre voci e idee.

Articolo scritto da:

Anna Ferrera

Ludovica Tondi

Articolo precedenteStati Generali delle Donne: Live con Maria Pia Rossignaud
Articolo successivoCalcio fantastico – Big Tech nazioni sovrane – Influencers e poi?