La rivoluzione digitale che avanza senza regole comuni portando a molti problemi da risolvere con il pericolo dei dati personali sul web, le fake news che impazzano, i giganti del web che hanno sempre più poteri e le prospettive del servizio pubblico radiotelevisivo con la riforma della governance sono tutte tematiche trattate nel nuovo libro di Ruben Razzante: “L’informazione che vorrei. La Rete, le sfide attuali, le priorità future” – edito da Franco Angeli.
Il libro è stato presentato durante un incontro alla Fieg moderato dal direttore generale Fabrizio Carotti a cui hanno partecipato oltre all’autore anche Franco Siddi (Presidente OTM e Confindustria Radio Tv); Antonello Soro (Presidente Garante Privacy) e Elio Catania (Presidente Confindustria Digitale).
Il presidente della FIEG Maurizio Costa ha introdotto l’incontro riassumendo un po’ la storia del libro: “Questo lavoro nasce da una idea di Razzante che ha interpellato i grandi rappresentanti della nostra società in tutti i campi, da una parte per cercare di formulare una analisi della situazione politica attuale e dall’altra di dare indicazioni al nuovo governo”.
Per Fabrizio Carotti la protezione dei dati è la frontiera dove si gioca il futuro della società: “E’ fondamentale modificare le regole in modo da garantire a tutti coloro che operano nello stesso mercato, dunque OTT, editori ma anche quanti impegnati in attività commerciali, le stesse regole. Come FIEG vogliamo regole uguali per tutti”.
Il Garante Antonello Soro ha esaminato gli aspetti della rivoluzione digitale e l’importanza della tutela della privacy in questo mondo governato dai grandi colossi del web: “La rivoluzione digitale è stata sottostimata dai decisori politici in qualunque angolo del pianeta. Dobbiamo capire l’impatto che la rivoluzione digitale produce sulla vita delle persone e fondamentalmente sulle libertà. Oggi la riflessione l’abbiamo portata intanto sugli effetti che stanno già cambiando l’economia sempre di più fondata sui dati che sono pezzi della nostra vita, materia prima per la costruzione della ricchezza”.
Soro continua ricordando che in questi anni i giganti del web hanno cercato di acquistare possibili concorrenti. Ad esempio il gruppo Google ha acquisito 196 imprese, un vasto impero nel quale i dati vengono elaborati per avere informazioni sempre più dettagliate su ognuno di noi. I dati sono potere perché inducono alla conoscenza dell’utente in tutti gli ambiti nei quali il mondo è destinato a crescere, dalla genomica alle finanze, allo studio del clima alle ricadute sull’agricoltura ecc.
“Ci troviamo in uno stato di distrazione del decisore politico planetario di fronte al potere di queste società – ribadisce Soro – che comunque offrono servizi utili per l’umanità. L’impatto di questo processo cambia il regime di potere e il ruolo dei decisori. Il legislatore per molto tempo si è distratto, anche se è necessaria una distinzione tra legislatore italiano, europeo e resto del mondo. Il legislatore europeo ha fatto un grande passo in avanti con un nuovo quadro giuridico che fissa una serie di presidi essenziali adeguati alla società digitale”.
Il presidente Elio Catania ha evidenziato i punti fondamentali alla base di questa rivoluzione: “La rivoluzione che stiamo vivendo è inarrestabile e si tratta del connubio di tre fattori: sviluppo della sensoristica; connessione e capacità di elaborare enormi quantità di dati a costi bassi. Bisogna cavalcare il cambiamento ma anche comprenderne i meccanismi.
L’equazione investimenti in innovazione, produttività, competitività e crescita è ormai lineare. Dovremmo essere noi a scegliere gli algoritmi e farlo in maniera costruttiva. L’Italia non lo fa in modo adeguato registrando un ritardo che ci costa in termini di innovazione. Ma qualcosa sta cambiando nel nostro paese perché da un lato gli imprenditori iniziano a investire e dall’altra parte il governo si è mosso con il piano industria 4.0. Ma l’Italia procede lenta e gli altri corrono. La comunità europea sta investendo grandi risorse, la Francia ha investito 1 miliardo e mezzo nella ricerca su IA declinata nei vari settori. La Ue 10 miliardi. Bisogna lavorare molto sul tema della leadership, vero fattore abilitante ed essenziale per questa svolta”.
Franco Siddi ha parlato di tutele e diritti nel mondo dei media e della corretta informazione: “In pochi anni gli OTT hanno creato posizioni dominanti al livello globale sfruttando il vantaggio competitivo offerto loro in assenza di norme e regolamenti a tutela dei diritti fondamentali. Il tema della regolamentazione dunque è di grande rilevanza per la gestione dei dati nei quali l’informazione deve trovare nuove risorse senza rinunciare a fornire ai cittadini gli elementi di conoscenza su cui elaborare e deliberare. Non c’è dubbio che dobbiamo cavalcare questa innovazione in maniera utile al sistema produttivo dei media. Il settore ha difficoltà ad affrontare questo fenomeno ma deve trovare la strada giusta per vincere la sfida. La tutela dei diritti costituisce un patrimonio inestimabile. Servono regole avanzate in tutti i campi anche in quello della fiscalità in europa”.
Ruben Razzante conclude sull’ importanza dell’informazione di qualità, libera, credibile e affidabile a garanzia dei cittadini e indispensabile strumento per contrastare con forza quella che definisce “algocrazia”, intesa come “prevaricazione dell’algoritmo sulle nostre determinazioni individuali”.