di ERMINIO CIPRIANO
Far emergere i migliori esempi dell’innovazione e dell’eccellenza tecnologica italiana. È l’obiettivo del progetto “Italia degli innovatori” realizzato dall’Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione in collaborazione con il Dipartimento per la digitalizzazione della pubblica amministrazione e l’innovazione tecnologica.
Fare rete e fare sistema è un obbligo oggi per tutte le imprese che vogliono crescere nel Villaggio Globale. Non a caso il prossimo numero di Media Duemila sarà dedicato a “La PA che fa rete, McLuhan e Villaggio Globale”. Lo speciale, distribuito in tiratura eccezionale anche al prossimo Forum PA (9-12 maggio Fiera di Roma), riporterà pareri autorevoli di istituzioni, aziende, esperti, ed esempi concreti del processo di digitalizzazione in corso nella nostra PA.
“Per costruire un sistema paese vocato all’innovazione è determinante la collaborazione tra l’iniziativa pubblica e quella privata” ha esordito Luigi Taranto. Il Segretario generale della Confcommercio ha ricordato le parole del Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi “senza crescita non vi è stabilità finanziaria”, e l’innovazione in tal senso è un’arma vincente.
Davide Giacalone, Presidente dell’Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione, ha insistito sull’internazionalizzazione dei “nuovi” marchi Made in Italy: “ciò che mi angoscia è capire se nuove imprese, nuovi imprenditori, nuovi innovatori possono fare quello che hanno fatto altri in passato, creare insomma nuovi marchi che possano affermarsi, che aspirino ad essere in altri mercati anche fuori dall’Italia”. Giacalone ha poi ricordato come è nato il progetto Italia degli innovatori e il grande successo ottenuto all’Expo di Shangai dello scorso anno. “Ci siamo chiesti – ha proseguito il Presidente dell’Agenzia – se era possibile portare la nostra cultura dell’innovazione anche altrove, se oltre al passato (dove siamo imbattibili) fosse possibile dimostrare anche il nostro presente, perché l’Italia vuole essere presente nel mercato dell’innovazione. I nostri prodotti hanno avuto successo in Cina – ha proseguito Giacalone – e ora siamo pronti a intessere nuove relazioni con altri Paesi”.
Nel corso del dibattito, a cui hanno partecipato esperti ed esponenti del mondo accademico e aziendale, è stato presentato il “Rapporto e-Gov Italia 2010” a cura di DigitPA e del Dipartimento per la digitalizzazione della PA e dell’Innovazione Tecnologica. Il Capo Dipartimento Renzo Turatto ha sottolineato come l’innovazione della pubblica amministrazione rappresenta un elemento di trasformazione e sviluppo del Paese e come con l’adozione delle nuove tecnologie è possibile costruire una PA basata su criteri di efficacia, efficienza e economicità.
Nel corso del convegno è stato ricordato il “Premio Nazionale per l’Innovazione“, iniziativa promossa con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che nel 2008 ha previsto la Giornata Nazionale dell’Innovazione (in programma nel mese di giugno). L’obiettivo del Premio è valorizzare e sostenere le migliori capacità innovative e creative di aziende, università, enti e singoli ideatoti, anche al fine di favorire la crescita della cultura dell’innovazione nel Paese.
Rapporto e-Gov Italia 2010
Il cuore di questo “atlante” è la dimensione territoriale dell’e-Government: una fotografia delle soluzioni che la pubblica amministrazione ha saputo realizzare localmente, sia nel caso di amministrazioni locali, sia di uffici decentrati della PA centrale.
Ecco alcuni temi discussi nel Rapporto e-Gov:
- Importanti passi avanti sono stati compiuti per migliorare i rapporti tra la pubblica amministrazione e i propri “clienti”, dotando i cittadini di un servizio gratuito di posta elettronica certificata con cui dialogare con tutta la PA, costruendo il servizio Linea Amica, un network delle strutture di contatto della pubblica amministrazione, moltiplicando con Reti amiche i canali di accesso a diverse tipologie di servizi pubblici;
- Rilevanti le iniziative realizzate nel settore della scuola, dove il Dipartimento per la digitalizzazione della pubblica amministrazione e l’innovazione tecnologica (DDI) ha provveduto a consegnare oltre 3.300 Lavagne Interattive Multimediali e altrettanti Pc portatili a circa 1.100 scuole, che si aggiungono a quelle consegnate dal Ministero dell’istruzione, università e ricerca (oltre 18.000) e dalle Regioni (circa 900). È stato inoltre realizzato il portale Scuola Mia che permette alla scuola di erogare servizi digitali alle famiglie: pagelle on line, comunicazioni alle famiglie tramite avvisi sul telefono mobile, prenotazione dei colloqui con i docenti e richiesta di certificati. In pochi mesi, oltre 2.800 scuole di ogni ordine e grado su tutto il territorio nazionale hanno spontaneamente aderito all’iniziativa;
- Nelle università sono state attivate iniziative per incrementare la copertura Wi-Fi, è stata impressa una forte accelerazione al processo di digitalizzazione e semplificazione amministrativa con l’introduzione di servizi quali l’iscrizione on line e la verbalizzazione elettronica degli esami, il fascicolo personale dello studente, l’automazione dei flussi informativi, nonché l’adozione di servizi VoIP;
- Sul fronte della sanità sono stati realizzati importanti interventi per semplificare e digitalizzare i servizi di base (prescrizione e certificati di malattia on line, sistemi di prenotazione via Web);
- Un capitolo del Rapporto è dedicato a descrivere il grado di copertura territoriale della connettività a banda larga. Se nelle città il quadro generale appare in linea con quanto si registra in media negli altri Paesi europei, forti sono gli elementi di disomogeneità presenti nelle aree scarsamente abitate. Oggi l’8,4% della popolazione italiana è in digital divide, contro il 13% del 2009, considerando sia il servizio a banda fissa, sia mobile. Si rileva però che in alcune aree del Paese il divario digitale è particolarmente allarmante, come nel caso del Molise (dove il digital divide sfiora il 35%), della Basilicata (oltre il 20%), del Veneto e dell’Umbria (17%). Le situazioni disagiate sono tuttavia ancora più localizzate: tra le province maggiormente sfavorite vi sono anche Rieti, Asti, Udine ed Alessandria, con digital divide superiori al 25% della popolazione.
Erminio Cipriano