Riportiamo il discorso integrale di Alessandro Luciano (Presidente Fondazione Ugo Bordoni) in occasione della giornata dedicata al progetto OCTAVE presentato ieri.
“Assistiamo, ormai da molti anni, a uno “sdoppiamento” della nostra personalità: quella fisica, reale e quella immateriale, virtuale.
Abbiamo una nostra identità non difficile da dimostrare, difendere e rivendicare nella vita di tutti i giorni, ma che diventa sempre più complesso e, ci auguriamo, al tempo stesso più sicuro, proteggere nel mondo virtuale.
Siamo diventati “schiavi” di password e account per usufruire dei milioni di servizi che la rete ci offre, nati per farci risparmiare tempo ed agevolarci, ma che, se non adeguatamente controllati, possono arrecarci numerosi danni. Parlo di furti d’identità, ovviamente, di “fishing” e delle diverse frodi connesse a queste condotte illecite. Per combattere questi fenomeni, quindi, abbiamo bisogno di protezione e affidabilità, senza, però che questo ci appesantisca la vita.
Lo sviluppo della tecnologia va avanti in maniera irrefrenabile, ma non dobbiamo dimenticarci di sponsorizzare un uso etico di queste scoperte e di indirizzare gli utenti verso un corretto utilizzo di quest’ultime. Per quanto riguarda le autorizzazioni on-line, ad esempio, sono numerosi i progressi a cui abbiamo assistito nel tempo: si è passati dalla password semplice, quella alfanumerica, a quella con i simboli, fino ad arrivare alle chiavette e ai diversi dispositivi “esterni” da utilizzare insieme alle normali credenziali. Ma tutto questo ancora non basta.
Per risolvere i problemi legati all’affidabilità dell’identità digitale, una soluzione, a nostro avviso, può essere un ritorno alla nostra unicità e individualità.
Da questo assunto è nato il progetto Octave che rappresenta un sistema di autenticazione basato su dati biometrici, che hanno il vantaggio di essere univocamente associati ad una persona e la comodità, per l’utilizzatore, di non dover ricordare codici o portare con sè card o chiavette.
Nella fattispecie, si tratta di un metodo di autenticazione biometrica dell’utente tramite la sua voce:
il nome OCTAVE significa, infatti, Objective Control for TAlker VErification e indica il controllo oggettivo per la verifica del parlatore.
Le possibili applicazioni del sistema, come potete immaginare, sono numerose:
potenzialmente interessati, infatti, sono tutti quei contesti operativi in cui occorre riconoscere l’utente con un altissimo grado di affidabilità, prima di ammetterlo all’utilizzo di servizi e di dati sensibili.
Pensiamo ai servizi di home-banking, servizi online della Pubblica Amministrazione, servizi di call-center ad alto grado di automazione e procedure di accesso ad aree critiche.
Per questo, OCTAVE sta provando e valutando le sue soluzioni, dal punto di vista delle prestazioni e dell’affidabilità, con un particolare servizio di sperimentazione commerciale, in collaborazione con Banca Findomestic e con le procedure di accesso ad un’area riservata di uno dei più importanti aeroporti italiani.
Insomma, siamo davanti ad una soluzione che, presumibilmente, ci porta a guardare nel futuro. Un futuro vicino, in cui la tecnologia aiuta a vivere meglio, in maniera semplice e sicura”.