In occasione del vertice d’azione sull’intelligenza artificiale (IA) di Parigi, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha lanciato InvestAI, un’iniziativa volta a mobilitare 200 miliardi di EUR per investimenti nell’IA, compreso un nuovo fondo europeo di 20 miliardi di EUR per le gigafabbriche di IA.

Questa grande infrastruttura di IA è necessaria per consentire lo sviluppo aperto e collaborativo dei modelli di IA più complessi e per rendere l’Europa un continente dell’IA.

La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha dichiarato:

“L’IA migliorerà la nostra assistenza sanitaria, stimolerà la nostra ricerca e innovazione e rafforzerà la nostra competitività. Vogliamo che l’IA sia una forza per il bene e per la crescita. Lo stiamo facendo attraverso il nostro approccio europeo, basato sull’apertura, la cooperazione e l’eccellenza dei talenti. Ma il nostro approccio deve ancora essere sovralimentato. Per questo motivo, insieme ai nostri Stati membri e ai nostri partner, mobiliteremo capitali senza precedenti attraverso InvestAI per le gigafabbriche europee di IA. Questo partenariato pubblico-privato unico nel suo genere, simile a un CERN per l’IA, consentirà a tutti i nostri scienziati e a tutte le nostre imprese, non solo alle più grandi, di sviluppare i modelli di grandi dimensioni più avanzati necessari per rendere l’Europa un continente dell’IA.”

Articolo precedentePichai (Google) all’AI Action Summit: #Gemini #NoteBookLm #Willow #ProjectAstra
Articolo successivoUcraina: Trump e Putin parlano di una pace che non sarà “giusta”
Michela Fioretti
Michela Fioretti si è laureata con lode in Materie Letterarie, indirizzo Filologico Moderno, all'Università La Sapienza di Roma. Dal 2005 è insegnante presso Roma Capitale e, come freelance, svolge l'attività di ghostwriter ed editor (tra i testi curati, degno di nota, per il tema dei diritti civili e, in particolar modo delle donne, è "Ti racconto l'Iran. I miei anni in terra di Persia" Armando Editore 2018, con prefazione di Dacia Maraini, della giornalista e antropologa culturale Tiziana Ciavardini). Dopo la triennale partecipazione alla masterclass "Scrivere una canzone", ha vestito con i propri testi le note del musicista e musicologo Marco Freni. In tale produzione, anche Bucaneve, canzone utilizzata da Amnesty International, nella versione francese e con declamazione in lingua pashtu, quale strumento di sensibilizzazione contro la violenza di genere. Negli ultimi cinque anni, da madre e insegnante, in primis, ha dedicato attenzione e studio all'innovazione tecnologica, così da comprendere con una lettura critica, per poi farsi ponte, la trasformazione del nostro tempo, dovuta alla digitalizzazione. Ha frequentato, conseguendone l'attestato, il corso di alta specializzazione Blockchain-Elite che, con i più qualificati docenti in campo internazionale, le ha offerto una visione trasversale del cambiamento in atto, da quella filosofica, sociologica e antropologica, a quella espressamente tecnologica, fisico/matematica. La sua frase ispiratrice, da sempre, è quella di Fernando Pessoa "Non sono niente. Non sarò mai niente. Non posso voler essere niente. A parte questo, ho dentro me tutti i sogni del mondo", a raccontare per lei che, nell' umiltà del piccolo, è racchiusa tutta la potenza dell'Universo perché, solo chi sogna può muovere il mondo e, talvolta, sovvertirne le regole.