“Siamo state tutte sconfitte. Sono mancati 44 voti”. È Luisa Bossa che racconta un giorno lungo e triste. Sindaco di Ercolano, un paese difficile alle porte di Napoli. “Sono i voti che mi hanno permesso di diventare Sindaco e poi deputata”.
Cerco di comprendere, attraverso le parole di un’amica che non parla di corsia preferenziale ma di equilibrio. “Nessuno vuole un parlamento di 400 uomini e 200 donne – continua – o viceversa. L’articolo 51 della Costituzione è chiaro”.
In effetti è l’articolo 3 della Costituzione che impone la rimozione degli ostacoli affinché tutti possano avere pari opportunità. In questo articolo della Costituzione, Teresa Matteo (eletta nella costituente che proprio oggi è morta), fa aggiungere due parole “di fatto”. “Elementi fondamentali della frase – conclude Luisa Bossa – per evitare che questo articolo fosse inutile esercizio intellettuale. Ho dovuto autonominarmi segretario d’aula e proporre l’indicazione di voto. Dopo la sconfitta sul terzo emendamento siamo uscite dall’aula. Oggi possiamo sperare in una possibile revisione al Senato”.
Una sconfitta annunciata, troppi i veti incrociati. Immagino una lista che comprenda tutti equilibratamente e che permetta al cittadino di votare e scegliere: un voto, un essere umano. È poi tanto difficile? (MPR)
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