Questa settimana vi presentiamo il libro “L’università nel XXI secolo tra tradizione e innovazione” di Maria Amata Garito, con prefazione di Paolo Prodi ed edito da McGraw-Hill Education.
Questo libro non rappresenta solo il punto di arrivo della lunga attività di ricerca scientifica di Maria Amata Garito ma individua un nuovo modo di far evolvere le università tradizionali per collegarle ai bisogni reali della nostra società globalizzata ed interconnessa.
Internet con le sue luci ed ombre è il più grande spazio pubblico che mai il mondo abbia avuto, connette il pensiero umano a livello globale e ciò richiede un nuovo modello educativo e quindi anche un nuovo modello di università. Dall’analisi storica dei modelli di università dal Medioevo a oggi si evidenza come l’università del XXI secolo è ad un bivio tra l’atrofia e il rinascimento, il ristagno e il rinnovamento. In quasi tutto il mondo oggi si dibatte sul fatto che l’università tradizionale non riesce più a soddisfare i bisogni di una nuova generazione di studenti, i nativi digitali, che mettono in discussione il modello di università tradizionale, la cui trasformazione non è più una scelta, ma una necessità improrogabile. Nel libro si descrivono anche due nuovi modelli di università, quello del Consorzio NETTUNO e quello dell’Università Telematica Internazionale UNINETTUNO. Entrambi hanno anticipato il futuro creando una rete tecnologica supportata da una rete di persone, di intelligenze del Nord e del Sud del mondo che, senza più limiti di spazio, di tempo e di luogo, sviluppano insieme sapere e conoscenze per costruire il futuro.
Dalla Prefazione del Professor Paolo Prodi: “Uno degli errori più diffusi e gravido di pericoli quando si discute sulla “riforma” dell’università è quello di contrapporre a un’università tradizionale, vecchia e stantìa, un’università del futuro librata nell’aria delle nuove tecnologie, al di là del tempo e dello spazio. L’utilità di un libro come questo di una docente come Maria Amata Garito, che ha provato in anni di lavoro concreto e sperimentale le difficoltà di questo passaggio, serve a mio avviso soprattutto a combattere questo equivoco di fondo: la nuova università non può nascere nel vuoto ma deve crescere innestando nella nuova rete di comunicazione del sapere la sua tradizione millenaria”.
Maria Amata Garito è una rettore e saggista italiana, che si occupa di tecnologie per l’istruzione e l’apprendimento. Laureata in Pedagogia presso l’Università degli studi di Roma “La Sapienza” nel 1971 con il massimo dei voti, consegue il Master in Scienze Storico-Economico-Sociali. Dal 1972 inizia la sua carriera accademica ricoprendo il ruolo di borsista presso la cattedra di Pedagogia dell’Università degli studi di Roma “La Sapienza”. Dal 1991 è Direttore Generale dell’NETTUNO – Network per l’Università Ovunque, l’Università a distanza Italiana. Dal 1 novembre 1997 è ideatore e direttore della rete televisiva satellitare RAI NETTUNO SAT, poi nel 2003 Presidente dell’Università telematica internazionale UniNettuno di cui dall’aprile 2005 diventa Rettore ed ideatrice del modello organizzativo e pedagogico. Ha diretto o coordinato 50 progetti di ricerca internazionali e ha ottenuto numerosi premi ed è autrice di oltre cento pubblicazioni tra libri e saggi per riviste internazionali.