VENICE, ITALY - SEPTEMBER 02: Director Monica Maggioni attends the "Out of Tehran" photocall during the 68th Venice Film Festival at Palazzo del Cinema on September 2, 2011 in Venice, Italy. (Photo by Pascal Le Segretain/Getty Images)

Monica Maggioni (Presidente RAI) alla tavola rotonda (FNSI lo scorso 9 marzo):  C’è un passato nel nostro futuro? Informazione fra Libertà/Regole/Post Verità e Menzogne.

“Possiamo definire le false notizie fake news o alternative fact, ma parliamo sempre di democrazia quale metodo per stare insieme, capacità di determinare il futuro ed anche organizzare la società.

Se il 27 febbario  scorso George Herbert Walker Bush ha sentito la necessità di affermare: “Considero i media un mezzo indispensabile della democrazia”, non possiamo di certo stare tranquilli anche perché un altro presidente Usa ha detto: “I giornalisti sono tra gli esseri piu disonesti della terra”.

Noi tutti abbiamo fatto errori se il rapporto Trust Barometer di Edelman 2017 indica che la fiducia nei media ha toccato il suo livello storico più basso, ossia meno della metà delle persone si fidano dei media.  Dobbiamo riconoscerli ed evitarli.

Con Rai, Ebu e servizi pubblici europei stiamo lavorando al Generation What, sondaggio tra le giovani generazioni ed anche qui il dato è negativo: il 90% non si fida. Tutto ciò evidenzia la distanza fra noi comunicatori e le persone, abbiamo un problema. E’ ormai  un ricordo lontano  il mondo basato su sistemi di riferimento, l’elemento di valore sembra essere diventato l’assenza di sistema di riferimento. La disintermediazione è sì una chiave di lettura, ma che si sposa benissimo ad una serie di promesse mancate della politica e di noi giornalisti.

Dieci anni fa ho scritto il libro “La fine della verità” che neanche ricordavo, nel libro parlavo della verità della guerra in Iraq, verità diversa da quella di cui parliamo oggi. Abbiamo sommato decenni  di credibilità persa,  oggi diventa più difficile arrivare alla fiducia delle persone al netto della complessità di sistema, al netto della velocità della disintermediazione, delle piattaforme orizzontali, della polverizzazione delle fonti. Bisogna ripartire dalla realtà.

Il servizio pubblico ha molta più responsabilità degli altri per il denaro che la collettività decide di destinarci. Il servizio pubblico tra i credibili deve essere il più credibile di tutti, tra i responsabili deve essere il più responsabile di tutti e tra gli urlatori, se potesse, dovrebbe diventare il meno urlatore di tutti, perchè anche questo conta.

Social media, Tv  e carta stampata sono ormai diventati la stessa cosa, un ambiente condiviso. La televisione ha terribilmente bisogno di dialogare con chi vive nei social, perché altrimenti perde un pezzo di mondo. Continuiamo a guardare dei grafici che raccontano di una televisione centrale, ma attenzione  al momento in cui  scopriremo che la curva non è  in lenta discesa. Un bel giorno diremo “ops” non ci sono più quelli dall’ altra parte”, perché la  decrescita non è prevedibile, né lenta e  razionale. Dobiamo recuperare un piano di dialogo e di credibilità con chi oggi già considera la Tv uno smartphone più largo, è là dove noi possiamo iniziare ad agire.

Il titolo del nostro incontro c’è un passato nel nostro futuro? mi sembra molto  pertinete perché oggi parliamo di argomenti di cui discutiamo da decenni: professione del giornalista, verifica delle fonti, affidabilità dei gradi di libertà rispetto ai condizionamenti imposti o autoimposti  e capacità di essere elementi di riferimento in una società  democratica con media liberi”.

Maggioni RAI

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Sara Aquilani
Ha conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi della Tuscia e si è specializzata in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Attualmente lavora per TuttiMedia/Media Duemila.