Magliofili: appassionati di magliette di squadre di calcio insiemesu Instagram. Una curiosa novità, per me non appassionata di calcio, che mi ha spinta a saperne di più, anche perché fra i fondatori ho trovato Corrado Paolucci, amico e comunicatore d’eccezione.
Così ho indagato e scoperto che intorno a questo ambiente connesso alle maglie da calcio sta prendendo forma un nuovo modo di raccontare storie, non per forza legate al football.
Corrado Paolucci racconta che Carlo Colombo, fra i fondatori della comunità, decide di creare su Instragram unaDirect Chat per discutere con gli appassionati di magliette da calcio.
Lanciata la bottiglia nel mare di Instagram… i primi amici arrivano e la discussione inizia anche con Corrado Paolucci, nel gruppo di invitati da Carlo Colombo.
Il confronto, inizialmente, coinvolge 6 o 7 amici: oltre a Corrado e Carlo ci sono Nadia Charif, Marco Azzalin, Pasquale Morelli e Mimmo de Musso. “Al tempo del primo confinamento ci svagavamo così – sottolinea Corrado -. Poi è arrivato il momento dell’apertura al resto del mondo. Abbiamo scelto un manifesto per spiegare che avremmo raccontato storie che partendo dalla maglia del calcio, vanno oltre”.
E così nasce il “Jerseytelling”, su Instagram perché l’aspetto visuale artistico è il principale per questo contesto che è un account pubblico dal 18 dicembre 2020: “Data non casuale perché segna il biennio precedente all’appuntamento del Qatar – spiega Carlo – in programma nel dicembre 2022, che speriamo possa essere la prima manifestazione sportiva post emergenza Covid”.
Innovazione e tecnologia per l’editoria è il campo di azione dove questo nuovo modo di comunicare vuole crescere. La maglia da calcio è uno degli strumenti più democratici al mondo: “Ciascuno di noi nella sua vita ha avuto a che fare, almeno una volta, con una maglia da calcio – precisa Mimmo de Musso – o perché l’ha indossata o perché l’ha regalata. È un’icona che racchiude in sé tantissime storie. Ecco perché abbiamo scelto di identificarci con ilJerseytelling, neologismo che abbiamo coniato noi, sulla matrice dello Storytelling, solo che abbiamo sostituito le maglie alle storie”.
La parola Magliofili oggi si riferisce a questo gruppo di creatori di contenuti che racconta storie creando connessioni fra il mondo del calcio e altre realtà: “Non vogliamo essere i nerd delle maglie da calcio – continua Mimmo –. Le grandi comunità internazionali si concentrano solo sugli appassionati della maglia, il nostro focus è la narrazione, quindi siamo una bestia rara”.
Il mercato già da segni di interesse, alcuni contenuti creati da Magliofili sono disponibili sulsito Gazzetta.it nella video rubrica dal titolo “Non solo la maglia” e sullaRivista Undici, rivista di calcio e cultura. Le storie che raccontano affascinano, indubbiamente, perché riguardano squadre di calcio che non esistono più come quella dell’Unione Sovietica o della Jugoslavia che nel primo torneo europeo del 1960 vinsero primo e secondo posto.
“Per la prossima sfida stiamo creando un percorso che include anche queste squadre scomparse – conclude Marco – il nostro lavoro mette insieme storia e la fantasia”.
Questa è narrazione innovativa. E per ultimo ma non ultimo felice di trovareNadia Charif, cofondatrice di questa Comunità che suglistatigenerali si racconta così: “Arrivo da una famiglia in cui il calcio e lo sport sono sempre stati vissuti con passione: mio padre romanista, mio zio milanista sfegatato, ed io juventina (non si è ancora ben capito come sia successo!). Ho sempre amato fin da bambina le maglie da calcio, non tanto per la squadra ma per quello che rappresentavano: piccole grandi storie. Dietro ogni maglia c’è un’esperienza, un vissuto, un legame con aspetti non solo sportivi…Per noi le maglie non sono solo degli oggetti da usare in campo e che rappresentano la squadra, ma escono dal campo ed entrano in ogni ambito della vita quotidiana. La passione per le maglie per me non conosce né genere né età, ci unisce tutti senza distinzione”.
Il gruppo si è poi allargato, perché tanti appassionati di maglie e delle storie che raccontano si sono innamorati a tal punto del progetto da collaborare in modo continuativo.
“Siamo aperti a ogni tipo di collaborazione – conclude Pasquale – Il nostro obiettivo è quello di diventare la community di riferimento per tutti quelli come noi e raccontare sempre più storie di maglie”.