Questa settimana segnaliamo il libro di Malala Yousafzai e Christina Lamb: “Io sono Malala. La mia battaglia per la libertà e l’istruzione delle donne” (Garzanti editore).
Questo libro racconta la storia di Malala, una ragazza pachistana, scampata ad un attentato dei talebani, per aver espresso il suo desiderio di scrivere e studiare. Vincitrice del premio Nobel per la Pace, porta avanti la battaglia di tutte quelle ragazze che hanno affrontato e affrontano l’ingiustizia e sono zittite. Malala ad un certo punto racconta di politici che più che dare al Paese prendono… male comune ma, non per questo, mezzo gaudio. La tragedia è che parliamo di oggi, di contemporaneità ed ancor più tragico che le storie si somigliano in troppi Paesi.
Valle dello Swat, Pakistan, 9 ottobre 2012, ore dodici. La scuola è finita, e Malala insieme alle sue compagne è sul vecchio bus che la riporta a casa. All’improvviso un uomo sale a bordo e spara tre proiettili, colpendola in pieno volto e lasciandola in fin di vita. Malala ha appena quindici anni, ma per i talebani è colpevole di aver gridato al mondo sin da piccola il suo desiderio di leggere e studiare. Per questo deve morire. Ma Malala non muore: la sua guarigione miracolosa sarà l’inizio di un viaggio straordinario dalla remota valle in cui è nata fino all’assemblea generale delle Nazioni Unite. Oggi Malala è il simbolo universale delle donne che combattono per il diritto alla cultura e al sapere, ed è stata la più giovane candidata di sempre al Premio Nobel per la pace. Questo libro è la storia vera e avvincente come un romanzo della sua vita coraggiosa, un inno alla tolleranza e al diritto all’educazione di tutti i bambini, il racconto appassionato di una voce capace di cambiare il mondo.
Malala Yousafzai all’età di undici anni comincia a scrivere della vita sotto i talebani su un blog in urdu della BBC. Nel 2011 come riconoscimento per il suo coraggio e il suo impegno in favore dei diritti delle donne riceve il Pakistan’s National Youth Peace Prize. Dopo l’attentato subito nell’ottobre 2012, continua la sua campagna universale per il diritto all’istruzione attraverso il Malala Fund, organizzazione non profit che raccoglie fondi da dedicare a progetti educativi in tutto il mondo. Nel 2014 le è stato conferito il Premio Nobel per la Pace.
Christina Lamb è un’importante giornalista internazionale che dal 1987 segue le vicende di pakistan e Afghanistan. Laureata a Oxford e Harvard, ha ricevuto per cinque volte il premio Britain’s Foreign Correspondent of the Year e il Prix Bayeux Calvados, il riconoscimento europeo più prestigioso riservato ai corrispondenti di guerra. Scrive sul “Sunday Times” e vive con la famiglia tra Londra e il Portogallo. È autrice di cinque libri.