L’intervento integrale di Lucy Lombardi (GTWN Italy Founding President) che ha aperto la prima riunione italiana della rete GTWN (Global Telecom Women’s Telecom).
“In Italia, il recepimento della direttiva comunitaria del 2013, ha reso obbligatoria un’equa rappresentanza di genere nei CdA . Ma quello di cui dobbiamo andare fieri e che la serietà del suo recepimento posiziona l’Italia come paese che ha registato il maggior balzo in avanti.
Il numero di manager donna nei board è passato da 88 nel 2013 a 119 lo scorso anno.
E sono felice di condividervi che secondo un rapporto di Credit Suisse Research sul “European Diversity Quotas”, Telecom Italia spetta il posto di prima Spa quotata con la miglior rappresentanza di genere, la sola in Italia a poter vantare una presenza del 40% di donne nel vertice.
In Europa si contano sulla punta delle dita le aziende in grado di esibire questa performance.
Dal 2010 al 2014 il numero delle donne manager in Italia è quadruplicato e oggi la diversità di genere ha raggiunto il 23,3% delle posizioni di vertice nelle società quotate al Ftse Mib.
Sicuramente la legislazione che ha raccomandato una diversità nei consigli di amministrazione è un elemento fondamentale ma il percorso di carriera dei talenti femminili è ancora irto di ostacoli.
Secondo uno studio GSMA sulla diversità di genere nelle telecomunicazioni, l’Europa infatti ha il maggior gap tra la percentuale di donne a livello di entry-level o staff (43%) e donne in posizioni di senior leadership che si attesta sul 20% a confronto di NA, Asia ma anche Middle East che si attestano sul 15%.
Iniziano ad essere disponibili evidenze positive tra leadership femminile e risultati finanziari di aziende.
Maria Elisabeth Schaeffler, diventata titolare di INA-Schaeffler, secondo maggiore produttore di cuscinetti a sfera e volventi, dopo la scomparsa del marito nel 96. Sotto la sua guida l’azienda è stata in grado di passare dagli 1.5 miliardi di euro del 96 agli 11.2 nel 2013.
Sempre secondo il Rapporto “European diversity Quotas” di Crédit Suisse Securities research: Le aziende con almeno una donna nel board hanno raggiunto un Roe medio (return on equity) del 14,1% dal 2005 a tutto il 2014, rispetto alla media del 11,2% raggiunto dai Cda interamente maschili nello stesso periodo. Se poi guardiamo al valore delle azioni, è cresciuto del 40% in più rispetto alle aziende guidate solo da uomini nei gruppi con oltre 10 miliardi di capitalizzazione di Borsa.
Risultati che confermano questa correlazione li riporta anche McKinsey che, tuttavia, posiziona sul 15% questo incremento di valore.
Ai dati finanziari se ne affiancano altri più di carattere qualitativo: sempre secondo lo studio McKinsey si rafforza l’orientamento al cliente, si amplia il bacino di talenti a cui attingere, si facilita lo spirito di collaborazione e si incentiva l’innovazione.
Questo è meglio analizzato in un altro studio della società di consulenza Zengel Folkman, che si occupa di Sviluppo della Leadership, in cui le donne mostrerebbero diverse caratteristiche che rendono la leadership femminile più efficace: prendere l’iniziativa, organizzare, motivare costruire relazioni solide, favorire il lavoro di squadra, stabilire obiettivi a lungo raggio, risolvere i problemi e analizzarli, Innovare, collegare il team e il mondo esterno. Una questione poco discussa ancora, è quanto la vita digitale e i nuovi paradigmi dell’innovazione digitale favoriscano l’evolvere di stili di leadership da tipicamente maschili, a stili che necessitano e favoriscono qualità più consoni al mondo femminile. Ad esempio:
Al network di relazioni fisiche si affianca un network di relazioni digitali. Quest’ultimo ha delle caratteristiche di volatilità , di mobilità e di influencing molto delicati. La reputazione si può creare e distruggere in un attimo, le masse si possono influenzare come mai si era pensato prima. Oggi c’è maggior bisogno di una buona intelligenza sociale l’evoluzione al digitale, e il tanto popolare concetto dei Big Data, ci rende disponibili informazioni
impensabili prima. Oggi un ragazzino con un smartphone accede realtime a più informazioni di quanto non disponesse il Presidente degli Stati Uniti 50 anni fa. Passiamo da una leadership basata sul disporre di informazione (informazione è potere) a una leadership basata sulla capacità di analizzare le informazioni e di giostrarsi nelle complessità . Questo richiede una buona organizzazione del lavoro.
La globalizzazione porta ad avere squadre geolocalizzate in città o paesi diverse che richiede degli skillset attenti di motivazione, favorire il lavoro di squadra. E’ interessante trovo che l’80 per cento dei dipendenti della Silicon Valley è di sesso maschile, una
percentuale comunque alta. Ma cresce il numero di donne in posizione di leadership: da Facebook a YouTube a Yahoo, passando per aziende come Hp e Microsoft, molti ruoli dirigenziali sono stati affidati a donne.
Concludo riportando un interessante considerazione di una di questa, Sheryl Sandberg, CEO di Facebook che nel suo Ted Talk afferma che uno dei più grandi ostacoli alla carriera delle donne siamo noi stesse perché ci poniamo delle barriere molto alte e non accettiamo di sbagliare.
Troppo spesso facciamo ragionamenti del tipo: se abbiamo un avanzamento di carriera è perché ci troviamo nel posto giusto al momento giusto, mentre nella stessa situazione un uomo attribuisce a meriti propri la promozione.
Quello che ho trovato nel GTWN sono persone di grande talento e di grande spessore. Un network dove discutere di tecnologia, di innovazione, di digitale. Un luogo dove, non solo discutere di nuovi trend che influenzano il nostro lavoro, ma anche un luogo dove farlo tra donne talentuose.
Donne che malgrado gli impegni di carriera e di famiglia, dedicano con un sorriso il proprio tempo al network”.