Roma. Il futurismo come elemento di rottura con il passato, come padre di tutto il nuovo fermento artistico e perché no anche avanguardia culturale della rivoluzione digitale dell’arte.

Concetti che approfondisco con Giordano Bruno Guerri, storico, scrittore e da qualche mese anche Presidente del Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera, in provincia di Brescia.

Marinetti con il suo manifesto rappresenta il punto di rottura fra passato e futuro, è l’uomo che ha immaginato l’arte come strumento a disposizione di tutti. Inoltre la missione del movimento era di trasformare l’essenza stessa dell’essere umano proiettandolo in un mondo dove spazio e tempo sarebbero stati aboliti dall’energia della velocità.

“Marinetti ha avuto l’intuizione di un arte veloce che impiegasse strumenti moderni ed alla portata di tutti. Ogni avanguardia culturale oggi può essere considerata figlia del futurismo soprattutto nel concetto di arte diffusa e cioè alla portata di tutti. Mi piace considerare che anche le installazioni che presto saranno disponibili a Roma in occasione del centenario del Futurismo siano figlie del movimento”.

Grazie al TAL (Trattamento Automatico del Linguaggio) attraverso i Totem installati nella capitale si potrà accedere ad ogni tipo di informazione sul futurismo, inoltre questi totem saranno corredati da avatar pronti a dare risposte. Nessuna tastiera per digitare la domanda, ma semplicemente richieste vocali, il metodo più semplice e più consono all’uomo.

Quale lo scopo delle manifestazioni per il centenario del manifesto futurista?

“Lo scopo è di immaginare cosa piacerebbe ai futuristi oggi. Ieri hanno teorizzato il rapporto felice fra uomo e macchina, il riconoscimento della voce da parte di una macchina può senz’altro essere considerato la realizzazione pratica di un intuizione geniale. Uomo e macchina che parlano la stessa lingua, in pratica significa dare addio alla tastiera, trasmettere ordini vocali al computer, al telefonino che potrà essere grande quanto una moneta. A me piacerà indossare il cellulare sull’occhiello della giacca. Ritornando alla tecnologia mi piace ricordare che oggi le traduzioni automatiche danno risultati pessimi, domani grazie al Tal saremo in grado di fornire traduzioni in simultanea e corrette. Un esempio banale è un discorso al telefono, ebbene presto un cinese ed un italiano potranno parlarsi senza problemi ed il risultato non sarà comico”.

Quale il commento di un futurista davanti ad un opera digitale, in 3D ad esempio?

“Si riconoscerebbe assolutamente, il futurismo ha inventato l’happening, un evento in 3D faceva parte della loro fantasia. Il loro amore per la fantascienza era sfrenato. Marinetti aveva immaginato già l’era di Internet parlando di una rete che avrebbe collegato tutto il mondo.

Grazie anche a Giordano Bruno Guerri avremo la possibilità di rivisitare le opere di Marinetti, e lo storico manifesto apparso su Le Figarò il 20 febbraio del 1909: a Milano la Fondazione Stelline di Milano organizza la prima grande mostra interamente dedicata a Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del Futurismo. A Brescia un evento sul tema legherà D’Annunzio a Marinetti, due aspetti diversi della modernità.

“Gabriele D’Annunzio – conclude Guerri – era un fautore della modernità. Da presidente del Vittoriale cercherò di avvicinare più utenti possibili a questo storico complesso usando ogni strumento moderno. Ho già pensato a delle sale tecnologicamente avanzate dove poter riprovare le emozioni del volo su Vienna”.

M.D.

(Da: Media Duemila n° 263, febbraio 2009)

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