di AMERICO BAZZOFFIA
Sono già passati 100 anni dalla nascita di Marshall McLuhan, un uomo nato e vissuto nel secolo scorso. Eppure leggendo oggi i suoi saggi ci accorgiamo come essi siano estremamente vivi e attuali. Se ripercorriamo la storia del pensiero sui media e sulla comunicazione, la maggior parte delle volte ci troviamo di fronte ad autori immersi nella loro epoca e nella contingenza delle problematicità del loro tempo.
La maggior parte degli autori del passato – a volte anche quelli del presente – sono capaci infatti di interpretare in modo originale e completo la loro realtà, ma spesso con il passare del tempo le loro teorie e i paradigmi che ci hanno lasciato hanno perso lustro ed applicabilità. Per Marshall McLuhan non è stato così, e non è così. McLuhan è ancora oggi straordinariamente moderno e attuale. La lettura dei suoi saggi è capace di darci riflessioni e paventare scenari straordinariamente precisi e adatti al contingente. Eppure la maggior parte di questi scritti sono stati redatti circa cinquanta anni fa, in un’altra società, in un altro mondo.
Mi sono sempre chiesto come ciò sia possibile, e ho trovato in un aforisma di McLuhan “I don’t have a theory of communication. I don’t use theories. I just watch what people do“. Evidentemente i suoi studi dei media e della società sono stati realizzati non chiudendosi in uno sterile laboratorio o nell’alto di un eremo, ma osservando la realtà nel profondo delle sue dinamiche, perché “I don’t explain – I explore“. McLuhan, un esploratore del passato, un esploratore del futuro.
Americo Bazzoffia
Massmediologo – Consulente in Comunicazione d’Impresa ed Istituzionale
Docente di Tecniche della comunicazione pubblicitaria presso l’Università “Sapienza” di Roma
Professore di Comunicazione pubblicitaria presso l’Accademia di Belle Arti di Roma