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Non è la “realtà aumentata” di cui tanto si parla, ma si può considerare già una sua evoluzione perché è molto più semplice da utilizzare. Si chiama “QRCode”: è un codice elettronico, una specie di etichetta con il codice a barre parente dell’Rfid, cioè interattiva. Inserita nelle pagine delle riviste in corrispondenza di determinati articoli, permette l’accesso ad una sorta di hyperlink: come d’incanto se vi si accosta un telefonino smart-phone dotato (come quasi tutti ormai) di accesso al Web, si vedrà materializzarsi sullo schermetto un filmato, approfondimenti, tutto quanto è possibile sia inerente all’articolo che stiamo leggendo. In realtà è come se il telefonino scattasse una fotografia al codice e sulla base di questo lo leggesse. La prima rivista ad utilizzare in Italia questa tecnologia, non a caso, si chiama “Media Duemila”, magazine di tecnologia e novità del mondo dell’innovazione che era stato fondato nel lontano 1982 da Giovanni Giovannini e continua dopo la sua scomparsa, un anno e mezzo fa, ad esplorare l’universo multimediale.
La tecnologia è stata battezzata da Maria Pia Rossignaud, che dopo essere stata per anni a fianco di Giovannini ora dirige la rivista, “Nota Elettronica”. “Per utilizzarla – spiega Rossignaud – è sufficiente installare un software sul telefonino, puntare la telecamera sul codice QRCode e automaticamente il codice visivo sarà decifrato e verrà identificato l’indirizzo Internet da visitare. Con un semplice click si aprirà il browser sulla pagina selezionata“. Questa tecnologia d’avanguardia non è ancora supportata “in partenza” da tutti i telefonini. Per verificare la compatibilità del proprio cellulare bisogna andare sul sito Internet http://reader.kaywa.com, dove si trovano le istruzioni per rendere l’apparecchio abilitato alla tecnologia, oppure, se si dispone di un telefono iPhone, si può scaricare gratuitamente l’applicazione NeoReader da iTunes. Nel numero di febbraio della rivista, attualmente in distribuzione, l’onore di essere uno dei primi filmati in Italia “linkati” e quindi accessibili con la nuova tecnologia è toccato proprio ad un servizio di Repubblica Tv: un’ampia intervista di oltre un’ora, con tanto di video forum in diretta con gli ascoltatori, andata in onda il 29 gennaio, con Derrick de Kerckhove. Uno dei guru mondiali di Internet, l’erede di McLuhan (dirige l’istituto a lui nominato dell’università di Toronto), de Kerckhove studia da decenni la Rete con un approccio misto tra filosofia, sociologia e informatica: negli ultimi anni ha imparato ad amare l’Italia, dove tiene corsi prima alla Luiss e ora alla Federico II di Napoli, ed è anche uno dei consulenti della stessa Media Duemila.

di Renata Fontanelli
Affari & Finanza
la Repubblica

1 marzo 2010

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