di LIVIA SERLUPI CRESCENZI
Confindustria Radio Tv è la neonata Associazione istituita a Roma tra i rappresentanti Rai, Mediaset, Sky, La 7, Telecom Italia Media e la FRT, Federazione Radio Televisioni (in rappresentanza delle imprese televisive locali e radiofoniche). La costituzione di un nuovo soggetto associativo che riunisce le principali aziende radiotelevisive italiane ha come fine quello di meglio competere nel mercato dell’offerta audiovisiva nell’era di internet. Il settore radiotelevisivo, oggi, deve affrontare il profondo cambiamento che la Rete impone per mezzo di un’offerta sempre più ampia di possibilità di fruizione dei contenuti e la necessità di adattare le imprese del comparto ai nuovi modelli dettati dalla convergenza tecnologica, dalla multimedialità e dall’ancor più recente concetto di crossmedialità nell’era dell’interazione. La sfida del mercato per affrontare la crisi del settore passa attraverso i concetti di promozione della concorrenza e pluralismo. Media Duemila ne parla con Luigi Colombo, Direttore Generale Marketing di Publitalia
Pensa che questo nuovo organismo possa trovare proposte e soluzioni per un mercato che ha bisogno di regole e norme che garantiscano la concorrenza corretta e una competizione leale tra tutti gli operatori?
Confindustria Radio Tv potrebbe rappresentare un momento di confronto fra gli operatori del settore e, soprattutto, costituire una realtà in grado di tutelare e dare sviluppo all’intero mondo dell’audiovisivo.
Nel breve dovrebbe dare ulteriore vigore alla proposta di UPA di sgravi fiscali per rilanciare gli investimenti pubblicitari, la cosiddetta tax credit, che ha ricevuto l’avallo anche del viceministro dello Sviluppo Economico Antonio Catricalà .
Non si tratta di una detassazione della pubblicità ma di un incentivo all’incremento dell’investimento, anno su anno, per i prossimi tre anni.
In sostanza gli investimenti in più, fino ad un tetto del 10%, potrebbero essere scalati dalle tasse.
Quali sono le problematiche che il settore deve affrontare nel mercato caratterizzato dall’evoluzione dell’offerta audiovisiva nell’era di Internet?
Ci sono tematiche che non riguardano solo il settore radiotelevisivo ma l’intero comparto media.
In primo luogo la grave crisi del mercato pubblicitario che ha portato alla perdita di quasi 3 miliardi di euro in 5 anni ed ancora non dà segni di una chiara inversione di tendenza. Non meno importante, fra le tematiche che Confindustria Radio Tv dovrà affrontare, è la questione del diritto d’autore. In alcuni paesi qualcosa è stato fatto, a livello di accordi fra le parti o di provvedimenti normativi, da noi si è solo all’inizio, ma è certamente un tema che necessita di un intervento tempestivo e risolutivo. Regole e norme certe sono la condizione per una competizione leale, che vede invece oggi fortemente penalizzati i media che producono contenuti la cui proprietà non è tutelata.
Livia Serlupi Crescenzi
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