Bisogna ammetterlo: in pochi ci credevano, quasi nessuno. Quando Mediaset annunciava sul finire del 2017 l’acquisto dei diritti in chiaro per il Mondiale di calcio in Russia 2018 a una cifra di circa 78 milioni di euro (la Rai perse l’asta, offrendo circa 20 milioni meno), in molti si chiedevano il motivo di quella scelta, considerata azzardata, per via della mancata qualificazione della naziona-le italiana, che – si riteneva – avrebbe fatto perdere ogni interesse per una competizione basata essenzialmente sul tifo della propria squadra. E invece la storia è andata diversamente,
dimostrando come le manifestazioni di valore assoluto (come lo sono i Mondiali di calcio o le Olimpiadi) sono in grado di attirare ancora un grande pubblico, interessato comunque alla gran-diosità della messa in scena e all’importanza dell’evento.
I dati forniti dalla stessa Mediaset, a pochi giorni dalla chiusura della kermesse, parlano chiaro:
sono state tramesse in diretta e gratuitamente tutte le 64 partite dei Mondiali di Calcio 2018, prima volta in Italia; l’ascolto cumulato di tutti i match è stato pari a 297 milioni di telespettatori, ovvero 49 milioni in più rispetto all’edizione precedente “Brasile 2014” dove era presente anche la nostra Italia – un dato questo davvero sorprendente e significativo.
La finale Francia-Croazia è stata la partita più vista in assoluto con 11.688.000 spettatori e uno share del 66.58% (69.51% tra i 15-44enni).
La media ascolti per le partite in day-time è stata di 3.815.000 spettatori con share del 30.7%,
mentre la media ascolti per le partite in prime time è stata di 7.133.000 spettatori con share del 34.19%. Età media dei telespettatori pari a 52 anni. Positivi anche i riscontri nel reparto digital: le partite trasmesse in diretta sul web e sui dispositivi mobili hanno totalizzato 35 milioni di visualiz-zazione, mentre l’app ufficiale Mediaset Mondiali FIFA 2018 ha raggiunto i 600.000 download.
Commenta così Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato Mediaset: «Per prima cosa un cal-do ringraziamento a chi il Mondiale l’ha raccontato: tutta la nostra squadra di giornalisti, operato-ri, tecnici e addetti agli studi che per un mese consecutivo hanno dato il meglio senza alcuna sba-vatura. Bravi davvero. Perché questa avventura è stata un orgoglio per tutti noi che lavoriamo a Mediaset. È stato un orgoglio averci pensato e poi creduto quando tutto il sistema televisivo era scettico. È stato un orgoglio aver deciso in modo innovativo di portare tutti i 64 match del Mondia-le in diretta nelle case degli italiani. Ed è stato un orgoglio aver fatto tutto questo, sia in Italia sia in Spagna, in maniera totalmente gratuita, senza canoni o abbonamenti. Per un editore, questa è la soddisfazione più grande: offrire un vero servizio per il pubblico».
Il successo generale di questo Mondiale di Russia, determinato da un’organizzazione impeccabile e da un copione molto avvincente nel susseguirsi delle partite, con colpi di scena e risultati a sorpre-sa, ha sicuramente favorito il grande risultato di Mediaset, ma ha anche dimostrato come la Tv free, in chiaro e senza abbonamenti, sia ancora assoluta protagonista quando bisogna raccogliere un grande pubblico, fatto di milioni di spettatori. Concetto ben chiaro agli investitori pubblicitari che avevano dimostrato fiducia nell’evento fin dall’inizio di giugno, acquistando in massa gli spazi per gli spot messi a disposizione, generando ricavi Mediaset per circa 80 milioni di euro: l’avventura mondiale era già iniziata con le migliori premesse.

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Giacomo Birocchi
Laureato in Scienze della Comunicazione presso la Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano. Lavora come Executive Producer presso Duo Art Film, casa di produzione milanese. Attualmente collabora con Media Duemila.