Babele mediatica sulla pandemia: informazioni contraddittorie sul ‘peso’ del virus, sulle terapie, sui comportamenti di protezione, sui dispositivi di monitoraggio, sulle normative governative e locali. C’è un rischio ma non si riesce a misurare, neanche a forbice. Ci sono provvedimenti operativi complicati da leggere e da interpretare. Il problema è che nelle contestazioni burocratiche si perdono gli obiettivi comuni e si discute più di assistenzialismo che di investimenti. Certamente tutte le imprese che hanno a che fare col turismo e la ricreazione sono in difficoltà. Sono settori nei quali il futuro sarà virtuale? Intanto aumentano i lavori da remoto (speriamo siano veramente smart) e la digitalizzazione, virtuale o no, fa crescere i valori economici di certe imprese. Che almeno loro paghino giustamente le tasse!
118 – MEDIOBANCA E BIG TECH
Non si può fare a meno di considerare le imprese anche dal punto di vista etico-normativo. Mediobanca ha pubblicato un’analisi sulla ‘Resilienza dei giganti del WebSoft alla pandemia’ nel periodo 2015-2020. Emerge che circa la metà dell’utile ante imposte dei giganti del WebSoft è tassato in Paesi a fiscalità agevolata, con conseguente risparmio fiscale cumulato nel 2015-2019 di oltre 46 miliardi di euro; si distinguono Microsoft, Alphabet e Facebook per aver risparmiato rispettivamente €14,2 mld, €11,6 mld e €7,5 mld nel 2015-2019. Il confronto dei ricavi del 1° semestre 2020vs2019 promuove in primis Nintendo (+71,5%), Amazon (+33,5%), Salesforce (+29,5%), Alibaba (+28,6%), JD.com (+28%) e Tencent (+27,9%). L’aggregato 2019 delle filiali italiane ha un fatturato di oltre 3,3 miliardi di euro; occupa oltre 11.000 persone.  Nel 2019 le filiali italiane dei giganti del WebSoft hanno versato al fisco italiano circa 70 milioni di euro, per un tax rate effettivo del 32,1%. Un’analisi da approfondire criticamente. https://www.mbres.it/sites/default/files/resources/rs_WebSoft2020_presentazione.pdf
119 – DIGITAL NEPHOLOGY
Le aziende vedono sempre più il cloud come un motore di trasformazione digitale e una tecnologia che migliora la continuità aziendale particolarmente in questa fase di passaggio a lavoro remoto e a videoconferenze. Intelligenza artificiale, analisi, internet delle cose e edge computing (architetture con potenza di elaborazione decentralizzata) saranno i fattori di differenziazione per i principali fornitori di servizi cloud e multi-cloud. Le più importanti società del settore offrono servizi molto differenziati per raggiungere quote di mercato ancora libero: Amazon Web Services, Microsoft Azure, Google Cloud, Alibaba Cloud, IBM, Dell Technologies, Hewlett-Packard Enterprise, VMware, come pure per quelle dei software di servizio (Salesforce, Adobe, Workday, SAP, Oracle), solo per citarne alcune. Un campo di competizione di industria digitale che nel 2019 valeva 233,4 miliardi di dollari (secondo la società di analisi IDC) e che viene stimata in aumento del 34,4% nel 2020.
120 – TOKELAU SUL WEB
A inizio 2020 i siti internet nel mondo erano articolati in circa 360 milioni di domini di primo livello (le lettere dopo il punto nell’indirizzo web). La classifica vede in testa i siti con dominio “.com” (circa 144 milioni); poi procede con i siti cinesi ”.cn” (20 milioni), tedeschi “.de” (16 milioni), “.net” (14 milioni) inizialmente riservati ai provider di servizi. Molto particolare è il dominio “.tk” (20 milioni!), assegnato a Tokelau, tre isole coralline nell’Oceano Pacifico sotto sovranità della Nuova Zelanda, che ha liberalizzato il dominio a condizione che il sito riceva un numero minimo di visitatori mensili; ci sono restrizioni sui contenuti e obiettivo di reindirizzamento; il dominio serve anche per ospitare nomi magari di 4 lettere che sono esauriti su altri domini. Dot.tk è una joint venture del Governo di Tokelau, la società di comunicazione Teletok e la società privata BV Dot TK di Amsterdam. Alcuni fornitori in Usa e Germania avrebbero bloccato il dominio ritenendolo poco raccomandabile o sospetto di ospitare contenuti illegali, ma la sua popolarità è larghissima! E Tokelau è un paradiso.
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Paolo Lutteri
Paolo Lutteri, di Milano, si occupa di comunicazione e marketing dal 1976. Laureato in Scienze Politiche all’Università di Milano e Diplomato all’Istituto Universitario di Lingue di Pechino. Giornalista pubblicista, iscritto all’Ordine dei Giornalisti e all’Unione Giornalisti Italiani Scientifici. Ha lavorato con il quotidiano Il Giorno, con le società Spe, Sport Comunicazione e Alfa Romeo; con il Gruppo Rai dal 1989 si è occupato di marketing, sport, nuovi media e relazioni internazionali. Ha tenuto corsi presso le Università degli Studi di Milano e Bicocca, le Università di Roma Sapienza e Tor Vergata. Attualmente studia e scrive articoli sull’innovazione culturale e tecnologica, fa parte del Comitato di Direzione della rivista Media Duemila, è socio onorario dell’Osservatorio TuttiMedia, membro d’onore dell’EGTA-Associazione Europea Concessionarie tv e radio, membro del Consiglio direttivo dell’Associazione Eurovisioni, socio e direttore del Centro Documentazione e Formazione della Fondazione Salvetti. e-mail: paolo.lutteri@libero.it