Cara Elvira, amica mia,
tu, che mi hai insegnato il cinese, sai che le origini della cultura digitale stanno nell’antica Cina. Dagli archetipi di chiaro/scuro, caldo/freddo (collegato astronomicamente al giorno e alle stagioni) sono nati Yīn/Yáng (阴/阳), disegnati con una riga intera e una spezzata e declinati nel celebre ‘Libro dei mutamenti’ (易经 Yìjīng). Leibniz ne ha importato le diadi, Boole ne ha applicato una matematica binaria. Quando l’elettricità fu diffusa si studiò la luce accesa e la luce spenta. Dalle innumerevoli sequenze di 1 e 0 nacque la digitalizzazione e il linguaggio dei computer. Oggi la tecnologia evoluta ne ha costruito un mondo virtuale: il metaverso (in cinese: 元宇宙 yuányǔzhòu; lett. ‘spazio rotondo’).
Non si tratta solo di intreccio tra vita fisica e cultura digitale, ma costituisce un’innovazione di socializzazione, shopping, business, intrattenimento…
Non si tratta solo di intreccio tra vita fisica e cultura digitale, ma costituisce un’innovazione di socializzazione, shopping, business, intrattenimento…
La Cina oggi è sveglia, ci sono 900 milioni di utenti di smartphone, impazienti di novità e consumi. I governi locali di Shanghai e Pechino hanno incorporato il metaverso nei piani di sviluppo locale per promuovere l’economia e gli investimenti. L’Università di Scienze e Tecnologie dell’Informazione di Nanchino ha ribattezzato il suo Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione come Dipartimento di Ingegneria del Metaverso.
Intanto, dopo le turbolenze della Rivoluzione Culturale, la ‘società armoniosa’ (和谐社会 Héxié shèhuì) è il mood suggerito dal Partito al potere. Confucio è tornato alla ribalta e addirittura il suo 2573° compleanno è stato celebrato sul Metaverso. I partecipanti hanno scelto i propri avatar tramite il proprio telefono cellulare o un computer e con un clic sono stati teletrasportati in un salone, dove hanno scelto i posti migliori per assistere alla cerimonia: un gigantesco schermo curvo mostrava vari video per offrire ai partecipanti un’esperienza ‘reale’. Ci fosse stato il metaverso ai tempi di Mao Zedong la rivoluzione forse l’avrebbero fatta per telefono.
Oggi il leader Xi Jinping è molto attento alla tecnologia, alla scienza e naturalmente alla politica; collegando la storia recente del Partito Comunista Cinese a quella della storia antica, Xi sostiene la democrazia popolare completa (全过程民主 quán guòchéng mínzhǔ) nell’ambito del ‘socialismo con caratteristiche cinesi’ (中国特色社会主义Zhōngguó tèsè shèhuìzhǔyì). Il Partito ha il ruolo guida di tutte le classi sociali e l’efficacia della democrazia si misura in termini di sviluppo e benessere a lungo termine di tutta la popolazione. La Cina conta di completare la governance digitale entro il 2035; sarà la chiave per la sicurezza e il controllo sociale. La privacy è in sottordine. Qualche novità ci sarà tra qualche giorno, durante lo svolgimento del 20° Congresso del Partito.
La dittatura del proletariato è lontana, ma la voglia di supremazia in Cina è rimasta. “Grande caos sotto il cielo” (天下大乱 Tiānxià dàluàn) diceva Mao, citando Cao Jie nel ‘Libro della tarda dinastia Han’. “La società umana ha raggiunto un bivio e deve affrontare sfide senza precedenti” dice Xi Jinping.
Che ci aiuti anche lui, se è saggio, ad evitare una guerra mondiale e a realizzare un vero benessere sostenibile e globale. Pronti a celebrare insieme la pace, anche nel metaverso cinese.
Per quanto ci riguarda, speriamo di festeggiare il 2022° Natale in famiglia, non sul metaverso; ma ci mancherà poco che …
Un caro abbraccio a te
Paolo