Per andare incontro ai loro lettori, i mass media trattano spesso gli argomenti del traffico automobilistico e delle tecnologie dell’automobile, ma il grande traffico industriale e commerciale, soprattutto in Italia, viaggia per autocarri. Il consumo di carburanti e l’inquinamento ambientale sono argomenti economici sempre più importanti per gli attori economici e per i cittadini. La digitalizzazione e l’Intelligenza Artificiale agevoleranno i problemi del settore. Abbiamo chiesto il parere di Carlo Togni, che oltre ad essere uno dei responsabili commerciali di un’azienda leader nell’automotive, è anche un manager di larga cultura economica e tecnologica.
L’innovazione tecnologica e la crisi energetica stanno modificando comportamenti professionali e anche di consumo familiare. Quali prospettive generali nel settore dell’autotrasporto – ‘trasporti pesanti’?
Per quel che riguarda il mondo del trasporto siamo nel pieno della crisi energetica, infatti cominciamo a vedere alcuni effetti sulle aziende, i trasportatori sono in difficoltà con le risorse “tradizionali” e provano ad affacciarsi a tecnologie che permetterebbero di superare l’utilizzo di queste ultime (vedi veicoli ibridi ed elettrici), ma il costo è ancora molto elevato. Pertanto, è fondamentale che i trasporti collaborino con i loro committenti (ad esempio attori della GDO-Grande Distribuzione Organizzata), per riuscire a superare l’ostacolo economico per l’acquisizione di nuove tecnologie green.
In Italia circolano oggi circa 37 milioni di automobili, E i camion? Quali sono le dimensioni del mercato attuale? In Italia abbiamo quasi mezzo milione di veicoli nel parco circolante, considerando solo i veicoli industriali (no veicoli commerciali, i cosiddetti “leggeri”). Il mercato delle nuove immatricolazioni si aggira intorno alle 20.000 unità ogni anno, variabile in base alle condizioni di mercato ed al contesto economico in cui ci troviamo. Al momento ci troviamo con un mercato forte, che chiede tanti veicoli, non è sempre così.
Motori ibridi, motori elettrici, motori a gas, a idrogeno …: pro e contro. E quali sono le tappe dell’innovazione? Quanto tempo ci vorrà per sostituire il parco circolante a combustibili fossili?
Su questo argomento si potrebbe parlare per ore. Ci sono fior fior di studi che parlano di pro e contro delle varie tecnologie, se ne parla ormai sempre più spesso anche agli eventi ed alle conferenze di settore. Ogni tecnologia ha i suoi pro ed i suoi contro, ad esempio riduzioni delle emissioni (pro) e costi di sviluppo ed adozione delle nuove tecnologie (contro). Come Scania crediamo in un futuro in cui conviveranno diverse tecnologie, dal diesel, passando per il gas e l’ibrido, fino ad arrivare all’elettrico e poi anche l’idrogeno con la tecnologia fuel cell, in cui l’idrogeno viene utilizzato per produrre elettricità che fa funzionare un motore elettrico. Ad oggi siamo in pieno sviluppo dei camion a batteria, che sono una realtà per i trasportatori e possono essere utilizzati già oggi per missioni a corto e medio raggio. Arriveremo anche sul lungo raggio a breve, sia con camion a batteria, sia con camion fuel cell, un po’ più avanti.
Sostituire il parco circolante dai combustibili fossili è un processo che durerà probabilmente decenni, ma che potrebbe subire accelerazioni se ci saranno condizioni di mercato (pensiamo all’andamento del prezzo del gasolio e dell’energia elettrica) e la volontà politica di spingere in quella direzione.
Che ne pensa delle ipotesi di attrezzare percorsi tipo autostradali con supporto di linee elettriche, riservati ad autocarri?
È una strada già sperimentata sia in Italia (breve tratto sulla Bre-Be-Mi), sia in Germania, con veicoli Scania. È possibile che alcuni tratti, in particolar modo autostradali, verranno elettrificati in questo modo, ma ci aspettiamo che i camion a batteria (quelli che chiamiamo per semplicità “elettrici”) raggiungano in pochi anni autonomie e tempi di ricarica adeguati alla maggior parte delle missioni di trasporto, senza necessitare quindi di una linea elettrica che li continui a caricare, che è anche molto costosa nella realizzazione.
La sua azienda, Scania, quali eccellenze competitive propone per il futuro?
Crediamo da sempre nella forza della squadra. In Scania lo spirito di squadra e la voglia di lavorare insieme agli altri per creare più valore sono fondamentali e centrali, così come il sapersi adattare ad un mercato ed un prodotto che stanno evolvendo, seguendo quelle che sono le esigenze di riduzione delle emissioni a livello nazionale e globale. Il nostro vantaggio competitivo è sempre stato l’avere un’offerta di prodotti e di servizi all’avanguardia, non solo al passo con le richieste del mercato, che chiede prodotti sempre più di qualità, affidabili ed economici da operare, ma anche un’offerta innovatrice, che anticipa le richieste. Non a caso siamo stati i primi a proporre sul mercato una gamma di prodotti elettrificati, lanciando 2 anni fa camion elettrici ed ibridi plug-in.
Quali consigli professionali personali darebbe agli imprenditori del suo settore e ai suoi clienti per i grandi trasporti del futuro?
Il consiglio principale che mi sento di dare agli imprenditori nel mondo del trasporto è: coinvolgete maggiormente i vostri figli, perché hanno voglia di fare, vedono di buon occhio l’innovazione tecnologica; è quindi necessario che vengano coinvolti nelle scelte aziendali. La loro propensione ad adottare nuove tecnologie, sia per quanto riguarda l’autotrazione, sia per quanto riguarda la gestione interna dell’azienda, dei mezzi, del magazzino, e tanto altro, è fondamentale per non rimanere fermi su soluzioni collaudate, ma che rischiano di diventare obsolete e non più competitive sul mercato.
Nella mia esperienza lavorativa ho visto che le aziende dove c’è già questo passaggio generazionale sono più rapide, tecnologiche e propense a nuove soluzioni, soprattutto quando ci sono investimenti da fare.