Mobile World Congress – GSMA in febbraio la mia solita corsa a Barcellona. Quest’anno non mi sono sorpreso, ma non sono nemmeno deluso. La tecnologia va come deve andare, lo dice bene nel suo articolo sulla prossima grande mutazione della televisione Vicki MacLeod.
Pensando e ripensando ad una verà novità ecco che mi rivedo nel padiglione dell’Estonia a chiedere la “e-residency”. Mi emoziono, mi sorprendo a pensare al mondo senza confine. Che felicità!
Diventare “e- resident” in Estonia è molto semplice, basta compilare un’applicazione on line (naturalmente). Costo 100,00 euro con ricevuta. A prima vista sembra poco corretto…
Immediatamente mi chiedo: ho dato 100,00 euro per cosa? Le risposte arrivano: ho pagato per un identità digitale, per un autenticazione con accesso sicuro a servizi di firma digitale, verifica di autenticità di documenti, criptazione di documenti. Sono soddisfatto anche se la e-residency non costituisce, né convalida uno stato di residenza permanente, non permette di diventare cittadini estoni, nel senso tradizionale della parola. Grazie a questo status è possibile acquisire diritti e servizi relativi al mondo di business, fra questi l’apertura di un conto corrente riconosciuto in ogni parte del mondo, una sede sociale per società con sede virtuale.
Un e-resident in Estonia può gestire la sua società on line, avere accessi a servizi di pagamento on line, versare le tasse attraverso servizi disponibili in rete in ogni paese.

I vataggi per gli estoni sono l’accesso a nuovi mercati, la vendita di servizi propri dell’Estonia e di consulenti in loco esperti di pratiche globali. Tutto ciò evidentemtne farà aumentare gli investimenti esteri nel paese, così come la reputazione già invidiabile dell’Estonia che è già universalmente riconosciuta quale la più avanzata fra le “società intelligenti ” del mondo.
Forse L’Estonia è il primo paese ad aver capito veramente il significato della parola “globalizzazione”.
La prossima settimana pubblicheremo l’ intervista al responsabile di questo servizio ad oggi unico. Ebbene sì, la e-residency è una verità ed anche appassionante per chi come me si ritiene cittadino del villaggio globale.

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Derrick de Kerckhove
Direttore scientifico di Media Duemila e Osservatorio TuttiMedia. Visiting professor al Politecnico di Milano. Ha diretto dal 1983 al 2008 il McLuhan Program in Culture & Technology dell'Università di Toronto. È autore di "La pelle della cultura e dell'intelligenza connessa" ("The Skin of Culture and Connected Intelligence"). Già docente presso il Dipartimento di Scienze Sociali dell'Università degli Studi di Napoli Federico II dove è stato titolare degli insegnamenti di "Sociologia della cultura digitale" e di "Marketing e nuovi media".