Se si può fare qualsiasi cosa nel rispetto dell’ambiente, da una cena a un palazzo, perché non impegnarsi affinché anche il cinema diventi ecologico e a impatto zero?
E’ la sfida proposta da Ugo Di Tullio, professore di Organizzazione dello Spettacolo Teatrale e Cinematografico dell’Università di Pisa, e Daniela Marzano, docente, consulente e formatrice ICT che si occupa da oltre vent’anni dell’applicazione delle nuove tecnologie nella didattica.
Nel loro volume, “Movie cluster e green set. Il distretto del cinema ecosostenibile” edito da Felici Editore (15 euro, 124 pp.), gli autori costruiscono un modello di “set ecologico” all’interno del Movie Cluster, il distretto economico di imprese e servizi che copre l’area del cinema e della produzione dei film.
Le soluzioni proposte, all’insegna delle “3R: Riuso, Riciclo e Risparmio”, sono le stesse adottate per compiere qualsiasi azione nel rispetto del nostro ecosistema. Come negli appartamenti, la raccolta differenziata può avvenire anche sui set, come le case anche le quinte e gli scenari possono essere costruite con materiali ecologici, come le grandi aziende anche la filiera del cinema può adoperarsi per il risparmio di carta ed energia.
Il libro, dunque, ben si inserisce nel contesto contemporaneo di grande allerta per le tematiche ambientali e legate allo sviluppo della Green Economy. Inoltre spinge anche il cinema verso un’attenzione non più procrastinabile sull’argomento: non si chiede di affrontare i temi nelle pellicole, ma soprattutto di prestare attenzione con concretezza sin dall’inizio dei processi produttivi.