Una Facoltà di Scienze della Comunicazione è un laboratorio dove sperimentare linguaggi e formare professionalità. Ma è anche un luogo dove si incontrano docenti e studenti, didattica e attività di ricerca, dove la varietà e la numerosità delle relazioni produce una straordinaria ricchezza culturale, una variante importante della formazione.

Alla Sapienza, la Facoltà di Scienze della Comunicazione ha lanciato un nuovo progetto, attraverso cui riprodurre on line questa rete di persone, conoscenze e sensibilità. E magari riuscire a sperimentare nuovi linguaggi non solo giornalistici. Il tutto dovrebbe trovare ospitalità all’interno di ComunicLab, una cittadella del sapere, un labirinto di percorsi su comunicazione e media.

Dal 25 aprile all’indirizzo www.comuniclab.it c’è il nuovo magazine: sostituisce MediaZone, il primogenito della casa editoriale di SdC e con alle spalle quattro anni di attività. Nel nuovo sito ci sarà uno spazio dove verranno costantemente raccolte e classificate le notizie di comunicazione pubblicate sul web, per tenere aggiornati gli utenti e per stimolare riflessioni e commenti a partire dall’attualità. Ma soprattutto, sono stai aggiunti tutti gli strumenti, interattivi, multimediali e personali, tipici dei social media e del web 2.0. Tutti i docenti, studenti ed ex studenti (oltre 15000) già registrati sul sito web istituzionale hanno un loro spazio personale, con un blog e con la possibilità di costruire e alimentare il loro network di relazioni. Una rete dove tutti i comunicatori sono invitati ad entrare.

 

La libera circolazione di idee, emozioni e contatti affiancherà lo spazio più istituzionale di informazione: il magazine. Ma nessuno si aspetti una classica home page da “giornale nazionale”. Il tentativo è quello di creare una palestra per gli studenti di Editoria, comunicazione multimediale e giornalismo e un canale attraverso cui mettere in rete tutte le attività laboratoriali e tutta la comunicazione che quotidianamente viene prodotta all’interno della Facoltà. Tutta SdC si trasformerà in una redazione diffusa dove ciascuno potrà inviare il suo contributo, dove confluiranno cronaca, saggi, interviste e commenti. Docenti e studenti, uno accanto all’altro, come è già accaduto nel numero d’esordio, nel quale è stato realizzato un articolato dossier dedicato al terremoto in Abruzzo, con la contemporanea presentazione di un gruppo di ricerca di Facoltà sul tema.

Il Calvario d’Abruzzo era stato già ampiamente trattato, tanto nei media generalisti come nella diffusione online. E il punto focale dei saggi e degli articoli è stato proprio lo studio del crinale che divide il diritto di informazione con l’invadenza mediale. Il rischio di trasformare L’Aquila, come è stato giustamente sottolineato in uno dei tanti articoli, nell’Isola degli Infelici.

La risposta appassionata degli studenti, alle prese con linguaggi spesso studiati ma poco praticati, è stata la più bella sorpresa. Non solo articoli, ma interventi multimediali fatti di videointerviste, slideshow, timeline, infografica.

Archiviato il primo numero, non certo il dramma d’Abruzzo sul quale si continuerà ad avere un occhio di particolare attenzione, già si lavora sulla seconda uscita del magazine: “E la stampa, bellezza?”, con interventi dall’alto e dal basso sul giornalismo con i cittadini e per i cittadini. Anche stavolta si cercherà di coniugare la cronaca dei fatti e il dibattito sulle opinioni, le teorie e le pratiche, le competenze di professionisti e di studenti. Lo può fare l’Università, lo può fare la Rete, lo può fare la Facoltà di Scienze della Comunicazione.

 

Mario Morcellini

Preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione

Università “La Sapienza”

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