I Pid (Punti Impresa Digitale) sono strutture di servizio previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0, varato dal Ministero per lo Sviluppo Economico, attivati sui territori mediante le Camere di Commercio e dedicati alla diffusione della cultura e della pratica digitale delle MPMI (Micro Piccole e Medie Imprese) di tutti i settori economici.

PIDMed, il primo Punto Impresa Digitale a vocazione mediterranea è uno sportello che punta a sostenere, con soluzioni “su misura” micro, piccole e medie imprese italiane, per aprire loro le porte della quarta rivoluzione industriale, ossia dell’Industria 4.0, basata sull’uso dei Big Data e macchine interconnesse grazie all’internet delle cose. I primi due prototipi partono da Salerno e Caserta, ma l’obiettivo e’ estendere il modello a tutto il territorio nazionale. Il progetto, presentato a Salerno da due esperti di innovazione digitale, Alex Giordano, università Federico II di Napoli e Derrick de Kerckhove, direttore scientifico TuttiMedia e Media Duemila, è promosso dalle Camere di Commercio di Salerno e Caserta, in partnership con il programma Societing 4.0 della Federico II e il supporto di UnionCamere.

Per sostenere le imprese italiane nella transizione verso la quarta rivoluzione industriale, il Piano Nazionale Impresa 4.0, varato dal Ministero per lo Sviluppo Economico, prevede strutture chiamate Pid (Punti Impresa Digitale) che sonio sportelli attivati sui territori. Grazie al nuovo progetto, a Salerno e Caserta i Pid sono stati trasformati in PidMed, che si propongono di approcciarsi al modello di impresa 4.0 con una visione “mediterranea”, ovvero una visione capace di adattarsi e quindi di valorizzare il tessuto imprenditoriale italiano nel quale si inserisce.

«Il modello economico del nord Europa o della Silicon Valley potrà anche essere l’ideale per città metropolitane come Berlino o Londra, dove si trovano multinazionali e giganti dell’economia digitale, ma non può essere sostenibile per l’Italia – dichiara Giordano – Per quell’Italia degli oltre 8.000 Comuni fatti di piccole realtà, di medi, piccoli e anche micro imprenditori, di artigiani e del loro saper fare tipico e unico al mondo. Un’Italia che si trova al centro della complessità tra Europa e Mediterraneo e che merita di cogliere la sfida per generare un modello d’innovazione coerente con i suoi valori e le sue peculiarità». «Le piccole e medie imprese che hanno fatto grande l’Italia non possono snaturarsi sotto il peso della propaganda tecnologica. Ma è il tempo di “addomesticare” le tecnologie per rilanciare e fare grandi le nostre imprese nel mondo, producendo impatti positivi sull’economia, l’ambiente e le nostre comunità», conclude.

 

 

 

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Rassegna Stampa 10 dicembre (notizie della settimana 3 – 9 dicembre 2018)

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Sara Aquilani
Ha conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi della Tuscia e si è specializzata in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Attualmente lavora per TuttiMedia/Media Duemila.