di MARIA PIA ROSSIGNAUD –
Giovanni Giovannini e la sua nostalgia di Futuro hanno fatto sì che siamo insieme dopo tre anni dalla sua scomparsa ad immaginare il miglior mondo in cui vorremmo vivere. Da quest’anno uno dei nostri amici sceglie il tema. Il 2011 è l’anno della sostenibilità indicato da Gianni di Giovanni (Executive Vice President External Communication ENI): “La sostenibilità è diventata la linea guida d’azione delle aziende e delle istituzioni. E’ l’innovazione che tutti si aspettano legata alla qualità della vita. Costruisce un ponte tra il mondo accademico, della ricerca e quello imprenditoriale.”
Sostenibilità nel mondo dell’editoria significa guardare a “Editori, Meta-editori, Non editori” una ricerca di cui ci parla Emilio Pucci (e-Media Institute Milano): “In Italia l’industria editoriale vale circa 30 miliardi di euro. Complessivamente l’industria del contenuto è cresciuta a ritmi consistenti negli ultimi dieci anni. La principale trasformazione di questo periodo è determinata dall’ascesa di ambienti e soggetti “non-editoriali” che trovano spazio nel sistema aperto della rete Internet, più complesso e meno controllabile da un singolo o da pochi editori. Oggi, la centralità della figura dell’editore è “sfidata” dall’ascesa di funzioni meta-editoriali (“motori di ricerca”, indicizzatori etc.) e di “piattaforma” (global libraries, aggregatori di traffico, social network) che arrivano sul mercato dei contenuti, giocando un ruolo di primo piano, senza essere editori. I non-editori pongono agli editori un problema di identità oltre che di tenuta del modello di business. Questo confronto è la grande sfida dei prossimi anni”.
La nostra rete di conoscenze e di analisi cresce, è cresciuta grazie a tanti amici che hanno fatto e fanno rete nel mondo reale.
“Chi è profeta – diceva McLuhan – sa che le uniche previsioni valide possono riguardare solo quello che è già successo. Inutile spingersi oltre. Le nuove tecnologie ci hanno proiettato in una sorta di “presente esteso”, in cui spazio e tempo sono dilatati. Un universo caratterizzato da una creatività fluttuante, alimentata dalle reti iperconnesse. La dimensione digitale ci fa sperimentare una “sensorialità secondaria” condivisibile dentro un immaginario oggettivo, che è quello delle tante intelligenze connesse in Rete”. Questo lo ha scritto Derrick de Kerckhove in Media Duemila nel 2008. Vuol dire che il futuro è già qui, ma che non tutti siamo in grado di seguire i ritmi del progresso. Con l’Osservatorio TuttiMedia e Media Duemila cerchiamo di aumentare il numero di protagonisti del terzo millennio premiando aziende, giovani e condividendo conoscenza.
Ecco perché ogni persona che partecipa al terzo Premio NOSTALGIA DI FUTURO (28 novembre ore 16.00- Fieg via Piemonte 64 Roma ) sarà un protagonista e potrà, se vorrà, inviare il suo commento a Media Duemila che lo pubblicherà.
“I cambiamenti apportati dalla rivoluzione digitale toccano tre dimensioni fondamentali dell’essere: la dimensione fisica, etica e cognitiva – spiega de Kerckhove – . Con la diffusione della superconnettività è accaduto che a livello fisico dobbiamo fare i conti con la numerizzazione dei processi di comunicazione, che impone un approccio nuovo e per molti aspetti sconosciuto. Dobbiamo renderci conto che la dimensione cognitiva dell’essere digitale è essenziale per comprendere il salto di paradigma dalla società industriale alla società dell’informazione. Dal terrorismo all’editoria: “Si è avverata l’intuizione di Alvin Toffler, con il passaggio dall’utente al prosumer, che significa che un’azienda editoriale deve misurarsi con un cliente che è anche produttore, perché incide sulle scelte e sulla confezione del prodotto informativo. Il parametro di riferimento per le strategie e gli investimenti non sono più i grandi mercati di massa (Tv, Pc, cellulare) ma la possibilità di interagire con una amplissima diversità di pubblici”.
Come ricordava Giovanni Giovannini sempre in Media Duemila di settembre 2008: “Trent’anni fa nelle librerie sono esplosi i libri di McLuhan, è da lui che nasce l’idea che in una società la struttura mentale delle persone e la cultura sono influenzate dal tipo di tecnologia di cui la società dispone”. E grazie a tutti i soci dell’Osservatorio TuttiMedia, agli amici di Media Duemila, a Asca e Sky per gli stage che siamo ancora qui a fare rete e crescere insieme all’insegna della convergenza intesa come valore per il nostro Paese che è un gran bel Paese con gente pronta a sostenere la cultura ed i giovani.
Maria Pia Rossignaud
media2000@tin.it