Ci troviamo sull’autostrada Palermo – Trapani, all’altezza dello svincolo di Capaci. Pif ci racconta di Giovanni Falcone, delle sue vittorie e della lotta a Cosa Nostra. Ci guardiamo intorno, notiamo ogni più piccolo dettaglio. È qui che il 23 maggio 1992, alle ore 17 e 58 cinquecento chili di tritolo fanno saltare in aria tre automobili: a perdere la vita sono Falcone, sua moglie Francesca Morvillo ed i tre uomini della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
A portarci lì, con l’obiettivo di divulgare storie “per non dimenticare e non dimenticarli”, è l’applicazione “NOma” per dispositivi mobili e tablet, lanciata nei giorni scorsi e nata dall’impegno dell’associazione no profit “sulle nostre gambe”, fondata da Pierfrancesco Diliberto (in arte Pif) Roberta Iannì, Emanuela Giuliano e Tiziano Di Cara (autore dell’idea dell’app). La realizzazione dell’app è stata possibile grazie alla partnership con “Tim”.
Con NOma l’innovazione digitale e i linguaggi comunicativi all’avanguardia si pongono al servizi della lotta alla mafia. Quello dedicato a Falcone è solo uno dei capitoli disponibili: l’app ci guida nei luoghi degli attentati “mafiosi” che hanno sconvolto la storia italiana a partire dagli anni ’70. La modalità “Visita 360°” porta virtualmente gli utenti sul luogo dell’accaduto, utilizzando una modalità immersiva basata su foto panoramiche a 360°. Utilizzando questa funzione, l’utente potrà guardarsi attorno come se si trovasse sul posto, ascoltare la narrazione e vedere tramite animazioni come sono avvenuti gli eventi. Ciascuna storia (sceneggiata dallo scrittore Piergiorgio Di Cara) è illustrata attraverso documenti storici, fumetti e animazioni in realtà aumentata e foto panoramiche a 360°, note biografiche, video e fotografie d’epoca e da interviste inedite ai familiari.
“NOma vuole fornire utili strumenti alle nuove generazioni – si legge nella sezione ‘progetto’ del sito ‘nomapalermo.it’ – per combattere un male che non è ancora stato debellato, malgrado i passi da gigante compiuti in questi anni e che, piuttosto, si diffonde nella nostra penisola in forme sempre più subdole”. Un viaggio “necessario”, insomma, alla scoperta di storie straordinarie di uomini e di donne che hanno lottato contro la mafia.
Le storie sono raccontate attraverso la voce di Pif e di molti personaggi siciliani del mondo della cultura e dello spettacolo che hanno aderito al progetto: Pippo Baudo, Paolo Briguglia, Ficarra & Picone, Donatella Finocchiaro, Giuseppe Fiorello, Nino Frassica, Leo Gullotta, Luigi Lo Cascio, Teresa Mannino, Isabella Ragonese, Francesco Scianna, Giuseppe Tornatore.
NOma propone anche itinerari che condurranno alla scoperta delle realtà che aderiscono ad “Addiopizzo”, un movimento nato su iniziativa di un gruppo di giovani che hanno scelto di combattere la mafia promuovendo un sistema di economia virtuosa e libera dalla mafia attraverso lo strumento del “consumo critico”.
“Palermo è la capitale dell’antimafia – ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando – perché è stata la capitale della mafia. La storia di Palermo dal dopoguerra in poi è stata la storia di una città governata e spesso controllata dalla mafia; ma anche la storia di una città dove uomini e donne, rappresentanti delle istituzioni e semplici cittadini hanno costruito un percorso di liberazione. Così come la mafia ha tratto profitto dalla perversione di alcuni elementi della cultura siciliana, oggi la Sicilia può e deve costruire il suo sviluppo partendo anche dalla liberazione dalla mafia. Proprio stamattina a Palermo il Comune ha acquisito nuovi beni confiscati, che saranno usati per attività sociali e per rispondere all’emergenza abitativa. Con la presentazione di NOma, diamo il messaggio che è possibile costruire percorsi fisici e virtuali di conoscenza della mafia e dell’antimafia, percorsi virtuosi di cultura ed economia civile che diventano volano di sviluppo economico e sociale”.