- Perché RESET? Perché la parola inglese significa ricominciare da capo, ed è usata in particolare per strumenti o in caso di situazioni che smettono di funzionare.
- E, sì, le cose sono andate male negli ultimi 4 anni. La situazione precedente non era ideale, ma era funzionale. L’accordo globale raggiunto nel 2015 da 192 paesi imponeva di lavorare insieme e la Cina con gli Stati Uniti si trattavano in modo pacifico.
- Ma nel gennaio 2016 è iniziato un furioso assalto alla verità, alla scienza, al buon senso e non è ancora finito. Una volta c’era una cosa chiamata obiettività. Se c’è ancora, nessuno sa più dov’è.
- Quindi, ciò che è cresciuto fino al covid-19 è una sorta di crisi epistemologica in cui la condivisione del significato, o la comprensione comune delle cose ha cessato di essere indispensabile.
- È molto probabile che questa crisi epistemologica sia in gran parte il risultato del confronto tra la trasformazione digitale e la nostra precedente cultura alfabetica, perché molte persone non informate hanno preso il controllo delle notizie gridando più forte dei media tradizionali, e il Covid-19 non ha aiutato.
- La pandemia è stata quasi immediatamente accompagnata da un diluvio di notizie false o infodemia, come viene chiamata. Sembra si nutrissero l’un l’altro: la pandemia che cresce anche con il negazionismo e il cospirazionismo, da un lato e dall’altro l’infodemia, dalla natura totalmente imprevedibile e massicciamente ansiogena del virus.
- La confusione regna sovrana. E quando ciò accade, quando non c’è qualche maniglia per gestire la situazione, è il momento di dire basta! Ricominciamo da capo, tanto per vedere le cose un po’ più chiaramente. Ed è proprio questo il significato di RESET.
- La parola RESET non è una novità. È il titolo di un libro pubblicato nel 2010 dal mio collega dell’Università di Toronto, Richard Florida, in risposta alla crisi economica dei subprime del 2007-8.
- Il suo libro, The Great Reset, spiegava come le crisi possono stimolare nuove soluzioni da una situazione disastrosa e trasformarla in un successo più grande di quello che ha preceduto la crisi. McLuhan ha definito questo fenomeno “breakdown as breakthrough” (il crollo come svolta).
- La pandemia e nello specifico il blocco hanno fatto capire a molti che, al di là del dolore e della confusione che il Covid ha portato, il pericolo più grande che si profila è chiaramente il cambiamento climatico e l’inquinamento sostenuto da un’economia senza barriere e senza freni.
- Per rispondere a questo pericolo, la parola RESET è stata adottata dal World Economic Forum (WEF) che ne ha fatto il tema di quest’anno a febbraio a Davos. Il peso globale di questa organizzazione ampiamente conosciuta ha permesso a questo concetto di galleggiare in qualche modo sopra il caos dell’infodemia.
- Ma non consiglio le strategie del WEF. Molti sospettano che, dietro le prevedibili raccomandazioni, ci sia un’agenda di acquisizione globale. L’effetto negativo è quello di fornire un terreno per aumentare le proteste dei cospiratori contro il Deep State e l’odio irrazionale contro Soros, Gates, le favole del Qanon, ecc.
- Il nostro approccio è completamente diverso. Con i miei studenti di Design al Politecnico di Milano abbiamo un’altra idea di RESET. Non si tratta di prendere il controllo globale dall’alto verso il basso alla maniera di Klaus Schwab, ma di cambiare il terreno, cambiando la base e partendo dal basso verso l’alto.
- Cosa significa? Se si vuole cambiare l’atteggiamento delle persone, non c’è bisogno di persuasione o di coercizione, bisogna cambiare la base delle loro aspettative e delle loro abitudini. Cambiare il terreno inizia con il cambiamento delle percezioni.
- Per esempio, abbiamo immaginato di riunire i ministeri dell’Ambiente e della Salute, due dipartimenti in grave carenza di fondi, e di portarli ai vertici del governo per dare il segnale a tutti gli italiani che le priorità stanno cambiando, e che l’urgenza è di includere la salute nell’ambiente e l’ambiente nella salute.
- Ormai è chiaro che l’aria che respiriamo come l’acqua che beviamo è diventata così dannosa che non ci fidiamo più dell’acqua del rubinetto ma la prendiamo da bottiglie di plastica che vanno ad inquinare il mare e la strada. Una nuova interpretazione dell’economia circolare.
- Un’altra dimensione da cambiare è la disuguaglianza endemica tra donne e uomini in posizioni decisionali. E su questo la seconda grande rivelazione del covid (al di là dell’evidenza rivelata dal lockdown sul rallentamento dell’inquinamento) è stato proprio il ruolo delle donne. In tutti i Paesi e solo in questi dove la resistenza alla pandemia è stata più efficace sono state le donne al potere, come Danimarca, Nuova Zelanda, Finlandia, Germania, Islanda, Taiwan.
- Proprio ieri ho ricevuto dal Canada queste statistiche che sono imbarazzanti per un Paese come il mio. Secondo Catalyst Canada, “le donne rappresentavano in media il 17,9 per cento dei dirigenti d’azienda nell’Indice di Borsa Standard & Poor/Toronto Stock Exchange a dicembre 2019. Ma se si riducono le circa 250 aziende dell’indice alle 100 maggiori società canadesi quotate quest’anno, la cifra scende all’8% (43 dei 538 dirigenti nominati). Come in Germania, questo numero per le donne è diminuito in Canada rispetto all’anno scorso, quando era di 53.
- Il tipo di giornalismo di cui abbiamo bisogno per ridurre la cacofonia della crisi epistemologica deve essere responsabile, informato, socialmente consapevole e affidabile eticamente. Solo con la fiducia le entrate ritorneranno. Il giornalismo e la pubblicità affidabile ci faranno uscire dal tunnel.
- Possiamo riprenderci? Ci riprenderemo? Probabilmente sì. Il mondo sta mostrando segni di calma dopo le elezioni americane, ma la ripresa è ancora molto avanti e non dipende da vecchie soluzioni, ma da un nuovo modo di pensare. Quindi, sentiamo il parere dei più giovani.
Versione Inglese
- Why RESET? Because the English word means to start over, and it is used in particular about some instrument or situation previously functional that has gone wrong.
- And, yes, things have gone wrong over the last 4 years. The previous situation wasn’t ideal but it was functional. In 2015 a global agreement to work together had been reached and China and the US were treating each other peacefully.
- But in January 2016, a furious assault on truth, science and common sense began and it isn’t over by any means. There was once a thing called objectivity. If it is still there, nobody really knows where.
- So, what has been rising all the way to covid-19 has been a growing epistemological crisis where sharing meaning or common understanding of things has ceased to be indispensable for everybody.
- It is very likely that this epistemological is largely the result of the confrontation between the digital transformation and our previous alphabetic culture, because many uninformed people took control of news against the mainstream media, but covid-19 didn’t help matters.
- The pandemic was almost immediately accompanied by an infodemic or infodemia as it is called. It seems as if they actually were feeding each other the pandemic benefitting from denials and conspirationism, the infodemic, from the totally unpredictable and massively anxiogenic nature of the virus.
- Confusion reigned supreme. And when that happens, when there is no handle (presa) to manage the situation, that is the moment to say stop!, backtrack! Let’s start over, just to see things a little clearer. And that is precisely what RESET means.
- The word RESET is nothing new. It was the title of a book published in 2010 by my colleague at the University of Toronto, Richard Florida, in response to the subprime economic crisis of 2007-8.
- His book, The Great Reset explained how crises can stimulate new solutions to a disastrous situation and turn it into a bigger success than what preceded the crisis. McLuhan called this phenomenon “breakdown as a breakthrough”.
- The pandemic and specifically the lockdown have made many people realize that beyond the pain and confusion that covid has brought us, the biggest danger looming behind it is clearly climate change and pollution sustained by an economy without barriers or brakes.
- To respond to that danger, the word RESET was adopted by the World Economic Forum (WEF) which made it this year’s theme in February in Davos. The global clout of this widely known organization has enabled that concept to somehow float over the chaos of infodemia.
- But I do not recommend the WEF strategies. Many people suspect that, behind the predictable recommendations, there is agenda of a global takeover. The negative effect is to provide ground to increase the conspirationists rants against the Deep State and irrational hatred against Soros, Gates, Qanon fairy tales, etc.
- Our approach is completely different. With my Design students at Politecnico di Milano, we have another idea about RESET. It is not about taking top-down global control in the manner of Klaus Schwab, but about changing the ground, changing the base, and starting from the bottom up.
- What does it mean? If you want to change people’s attitude, you don’t need persuasion or coercion, you need to change the basis of their expectations and habits. Changing the ground starts with changing perceptions.
- For example, we imagined bringing together the ministries of environment and health, two departments in serious lack of funds, and take them to the top of the government to give the signal to all Italians that priorities are changing, and that the urgency is to include health in the environment and environment in health.
- By now it is clear that the air we breathe like the water we drink has become so harmful that we no longer trust the water from the tap but we take it from plastic bottles that go to pollute the sea and the road. A new interpretation of the circular economy.
- Another dimension to change is the endemic inequality between women and men in decision-making positions. And on this, the second great revelation of the covid (beyond the evidence as opposed to pollution) was precisely the role of women. In all countries where the resistance to the pandemic was the most effective were women in power, such as Denmark, New Zealand, Finland, Germany, Iceland, Taiwan.
- As of yesterday, I get these statistics from Canada that are embarrassing for my country: According to Catalyst Canada, “Women represented 17.9 percent of company executives in the Standard & Poor/Toronto Stock Exchange Index on average as of December 2019. But if you reduce the approximately 250 companies in the index to the 100 largest Canadian companies listed this year, that figure drops to just 8 percent (43 of the 538 executives named). As in Germany, this number for women fell in Canada compared to last year, when it was 53.
- This is the kind of journalism we need to reduce the cacophony of the epistemological crisis, responsible, informed, reliable, and socially conscious above revenue conscious. Only with trust will revenue return. Trustworthy journalism and advertising will get us out of the tunnel.
- Can we recover? Will we recover? Probably yes. The world is showing signs of calming down after the US elections, but recovery is still far ahead and depends not on old solutions but fresh thinking. So, let’s hear it from the younger set.