Con il suo articolo “The internet of business” Antonio Jr Ruggiero si è aggiudicato il Premio Nostalgia di Futuro 2014 per i giornalisti, che prevedeva la partecipazione per il tema “L’Europa dei consumatori tra social media, Big Data, trasparenza ed etica professionale”.
Di seguito pubblichiamo un breve commento del vincitore.
“Nostalgia di futuro” è un concetto fondamentale, inteso nel migliore dei modi dal Premio Nostalgia di Futuro, che rimanda a un mondo di opportunità già intuito ma ancora da cogliere. Sono molto grato agli organizzatori per il riconoscimento assegnato al mio lavoro, che ha avuto proprio l’intento di immaginare quale possa essere in futuro una di queste opportunità per la categoria dei consumatori, resa possibile da un nascente “Internet of Business”.
Molta parte di questo fenomeno è abilitato da strumenti e modelli nuovi che sempre più caratterizzano la vita di tutti i giorni: social network, domotica, new media e soprattutto l’internet delle cose; un insieme di fattori che concorrono a generare proprio quei Big Data che il Premio Nostalgia di Futuro ha posto quest’anno al centro del suo dibattito.
Parlando di futuro, però, se rifletto sugli avanzamenti tecnologici e sui cambiamenti sociali a cui questo importante premio giornalistico ha voluto correttamente interessarsi, non posso fare a meno di pensare che le opportunità offerte dai “nuovi mondi” dovrebbero riguardare anche un maggiore e migliore sviluppo occupazionale per chi prova a essere giornalista in una fase di crisi acuta, perdita dei posti di lavoro e sbarramento di mercato nell’accesso alla professione.
È proprio per questo motivo che ricevendo un premio al mio operato di giornalista voglio lasciare un pensiero rivolto a quei colleghi che, non per colpe proprie, non sono messi in condizione di esercitare la meravigliosa professione per cui si sono formati e sulla quale hanno risposto sogni e ambizioni.
Ne citerò solo uno in rappresentanza di tutti, un amico e un collega bravissimo costretto dagli eventi a lasciare l’Italia per fare altro, si chiama Francesco Carbone.