La Regione Lazio si prepara alla nascita del polo unico del cinema e dell’audiovisivo che a partire dal prossimo anno vuole rendere più efficiente il sistema di aiuto regionale al comparto del cinema e dell’audiovisivo. “L’obiettivo è rendere più efficiente il sistema degli aiuti pubblici – spiega Andrea Piersanti, moderatore dell’incontro Digital e Social: è tutto un altro Film – anche con l’aiuto dei giovani presenti in sala (Istituto tecnico Rossellini e Liceo de Sanctis).

Dopo il saluto Lorenza Lei  (Regione Lazio Responsabile di struttura Cinema) l’apertura a Derrick de Kerckhove che invita a “Mettere lo spettatore al centro del dipinto”(Manifesto tecnico della pittura futurista, 1910) anche in questo contesto in cui  la digitalizzazione ha cambiato le condizioni di creazione, contenuto, produzione, stoccaggio, trasporto, distribuzione, multimedialità, consumo e pubblico del cinema. L’arrivo di due importanti tecnologie hanno cambiato il gioco: Il Metaverso e L’IA generativa.

“Il metaverso cambia gli aspetti di contenuto (creazione) e di consumo (tecnico e psicologico) della produzione video/filmica. Ciò richiede una revisione dei concetti di schermologia”.

Il direttore scientifico dell’Osservatorio TuttiMedia spiega il presente con esempi che vengono dalla storia che ha condotto all’evoluzione dell’immaginazione “da interna (soggettiva, cioè la lettura di romanzi) a esterna (oggettiva, vista su qualche schermo) e poi a immersiva che porta alla partecipazione in tempo reale a un “immaginario oggettivo” permanente, realizzando così la prima previsione di Ray Bradbury (1953, esattamente 80 anni fa) del nostro tempo presente in Fahrenheit 451 (immersione simulata in uno scambio a quattro pareti tra giocatori e personaggi a grandezza naturale)”.

Riporta una citazione di Oliver Grau che suggerisce che l’immersione è il destino: “L’immersione è senza dubbio la chiave per qualsiasi comprensione dello sviluppo dei media, anche se il concetto appare alquanto opaco e contraddittorio. […] È caratterizzata da due fattori: la diminuzione della distanza critica da ciò che viene mostrato e l’aumento del coinvolgimento emotivo in ciò che accade”.

“Se la VR era un’educazione all’immersione (e all’isolamento in uno spazio chiuso) – spiega de Kerckhove – la XR ha gradualmente incluso l’ambiente esterno invitando a una maglia ibrida di Realtà e di Virtualità. Secondo Mark Zuckerberg la qualità che definisce il metaverso sarà la sensazione di presenza, come se si fosse proprio lì con un’altra persona o in un altro luogo. Sentirsi veramente presenti con un’altra persona è il sogno ultimo della tecnologia sociale. La questione è come (non se) i creativi ricorreranno alla tradizione, ai generi e alle tecniche cinematografiche o troveranno modi completamente nuovi di fare film con la tecnologia. L’IA generativa, d’altra parte, ha già fatto il suo ingresso nella produzione cinematografica con ChatGPT si può sviluppare uno scenario in pochi minuti; con Midjourney o Dall-e 3 creare immagini e video; e riprodurre serie televisive esistenti come SouthPark“.

de Kerckhove conclude sul fatto che siamo a quanto anticipato da McLuhan: “In futuro, tutti saranno artisti” (le tecnologie sempre più potenti e sempre meno costose ci mettono in mano tutti strumenti di creazione e produzione artistiche – e non solo). E che l’uomo del XXI secolo correrà per strada gridando: ‘Ho tutte le risposte, quali sono le domande?’.

Certo le domande sono tante ed una viene subito da una studentessa che precisa: “Il suo racconto è interessante mi piacerebbe sapere però da lei, che ha seguito questo  cambiamento da molto più tempo della maggior parte delle persone, se bisogna avere  un pò di paura  rispetto all’immersività dei contenuti audiovisivi multimediali e  se non c’è pericolo di alienazione”.

A questa domanda de Kerckhove risponde che  spesso ciò che non si conosce fa paura, ma le novità tecnologiche sno quasi sempre una risorsa, magari con la creazione di  linee guida delle cose da rispettare. “E’ evidente  che siamo da fronte di una grande competizione tra il mondo della scrittura e il mondo dell’immagine e questa competizione è chiaramente va verso quello dell’immagine. L’unica difesa che abbiamo per mantenere un equilibrio tra un mondo di pensatori e di lettori con quello dei consumatori di immagine”.

 

 

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Sara Aquilani
Ha conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi della Tuscia e si è specializzata in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Attualmente lavora per TuttiMedia/Media Duemila.