Tutti i dettagli sulla portata globale della massiccia campagna di disinformazione russa coordinata da un ex vicesceriffo di Palm Beach in Florida, oggi a Mosca, raccolti grazie a un’indagine che include una lunga conversazione con Dougan e un estratto del libro del co-CEO di NewsGuard in uscita a giugno.

Tra le attività di John Mark Dougan, che ha lasciato la Florida e ha ricevuto asilo dal Cremlino, vi sono alcune minacce rivolte a Steven Brill, co-CEO di NewsGuard, un falso documentario sui presunti laboratori di armi biologiche in Ucraina usato per giustificare l’invasione russa e una rete di 167 siti con sede negli Stati Uniti e in Europa che si spacciano per siti di notizie locali.
Un nuovo report di NewsGuard ha portato alla luce una sofisticata campagna di disinformazione su ampia scala coordinata da John Mark Dougan, un ex vicesceriffo della Florida che ora risiede a Mosca sotto la protezione del Cremlino. La rete di disinformazione include 167 siti che, secondo quanto NewsGuard ha scoperto, si spacciano per testate giornalistiche locali e invece diffondono regolarmente narrazioni false a supporto degli interessi russi in vista delle elezioni statunitensi.

Dougan, fuggito a Mosca dopo essere stato indagato per hacking informatico ed estorsione, ha avuto un ruolo centrale in numerose campagne di disinformazione. Tra le azioni intraprese, Dougan ha prodotto un documentario su presunti laboratori di armi biologiche gestiti dagli Stati Uniti in Ucraina, che in realtà non esistono, ha minacciato il co-CEO di NewsGuard Steven Brill e la sua famiglia e si è finto un funzionario dell’FBI.

Il report di NewsGuard, disponibile qui, include mesi di conversazioni tra l’analista di NewsGuard McKenzie Sadeghi e Dougan e contiene un estratto del libro di prossima pubblicazione di Steven Brill, co-CEO di NewsGuard, “The Death of Truth”. Tutti questi elementi spiegano nel dettaglio come NewsGuard ha ricostruito questa sofisticata operazione di disinformazione globale e multimediale del Cremlino.

Principali risultati:

  • NewsGuard ha identificato 167 siti apparentemente collegati alla rete di Dougan che si spacciano per fonti di notizie locali e che diffondono disinformazione a favore del Cremlino, compresi articoli volti a esacerbare la polarizzazione negli Stati Uniti e a minare la fiducia nel processo elettorale in vista delle prossime presidenziali. Questi siti, camuffati da siti di notizie locali indipendenti, con nomi come DCWeekly e Chicago Chronicle, hanno pubblicato oltre 50.000 articoli nell’ultimo anno, con narrazioni regolarmente amplificate dai media di Stato russi, dai funzionari del Cremlino e da bot sui social network.
  • Dougan ha prodotto 15 documentari giustificando la guerra della Russia contro l’Ucraina. Uno dei lavori più importanti di Dougan è un falso documentario che sostiene vi siano laboratori di armi biologiche gestiti dagli Stati Uniti in Ucraina. Il video è stato citato dai funzionari russi come pretesto per l’invasione dell’Ucraina nel 2022.
  • Tra le operazioni di Dougan vi sono un video su YouTube con riprese aeree della casa di Steven Brill a New York, una telefonata all’abitazione di Brill in cui l’ex vicesceriffo si spacciava per un agente dell’FBI (condotta che costituisce un reato federale) e una seconda telefonata di minaccia a Brill e alla sua famiglia.
  • NewsGuard ha identificato 19 narrazioni di disinformazione apparentemente provenienti dalla rete di Dougan dal settembre 2023 al maggio 2024. Queste narrazioni hanno generato 37.700.000 visualizzazioni sui social network in 16 lingue. Le false affermazioni sono state amplificate da politici statunitensi, tra cui la deputata repubblicana Marjorie Taylor Greene e il senatore repubblicano J.D. Vance.
  • Le narrazioni false della rete seguono una tattica sofisticata: un sedicente “giornalista” o “informatore” afferma di avere le prove di un qualche scandaloso atto di corruzione, apparentemente attestato da documenti falsi. L’account da cui proviene l’affermazione falsa ha pochi follower, ma poi il video viene ripreso da decine di siti pro-Cremlino poco trasparenti, fino a raggiungere gli organi ufficiali della propaganda russa e, in molti casi, le fonti mainstream.
  • Nonostante le sue smentite, NewsGuard ha scoperto che Dougan è ben inserito nell’apparato mediatico statale russo e ha legami con attori statali. Appare regolarmente sui media statali russi ed è stato coinvolto in un programma finanziato dal Cremlino per promuovere la Russia in occidente.

Il report di NewsGuard fa seguito ai recenti avvertimenti dei legislatori e dei funzionari dell’intelligence statunitensi, secondo i quali gli avversari stranieri degli Stati Uniti, che ora utilizzano i più moderni strumenti dell’intelligenza artificiale, sarebbero pronti a influenzare le prossime elezioni americane con la disinformazione. A maggio, il direttore della National Intelligence Avril Haines ha dichiarato che “la Russia rimane la minaccia straniera più attiva per le nostre elezioni”, facendo affidamento su un “vasto apparato di influenza multimediale” composto da proxy, cyber-attori, troll dei social media e media di Stato. Il repubblicano Michael Turner, presidente della Commissione intelligence della Camera, ha dichiarato ad aprile che è “assolutamente vero” che alcuni membri del Congresso riprendono la propaganda russa sull’Ucraina.

“Il nostro report su John Dougan spiega perché la Russia rimane il leader mondiale nella diffusione della disinformazione. Dougan è molto abile nel creare le affermazioni false che più efficacemente manipolano l’opinione pubblica americana, spingendo persino funzionari eletti americani a diffondere la propaganda del Cremlino”, ha dichiarato Gordon Crovitz, co-CEO di NewsGuard. “Gli americani e i nostri alleati devono stare in guardia contro la disinformazione russa, anche quella generata dall’intelligenza artificiale, soprattutto in un anno di elezioni”.

Informazioni su NewsGuard 

Fondato dall’imprenditore dei media e pluripremiato giornalista Steven Brill e dall’ex publisher del Wall Street Journal Gordon Crovitz, NewsGuard fornisce a lettori, brand e istituzioni democratiche strumenti trasparenti per contrastare la misinformazione. Dal lancio nel 2018, il suo staff internazionale di giornalisti ed esperti dell’ecosistema dell’informazione ha raccolto, aggiornato e distribuito più di 6,9 milioni di data point relativi a oltre 35.000 fonti di notizie e informazioni, per catalogare e tracciare tutte le principali narrazioni false che si diffondono online.

Gli analisti di NewsGuard gestiscono il più grande e affidabile set di dati sulle notizie. Questi dati vengono utilizzati per mettere a punto e fornire strategie di sicurezza ai modelli di intelligenza artificiale generativa, per consentire ai marchi di pubblicizzare su siti di notizie di qualità ed evitare siti di propaganda o di bufale, per offrire strumenti per l’alfabetizzazione ai media per i singoli utenti e per sostenere i governi democratici nel contrastare le operazioni di disinformazione che prendono di mira i loro cittadini.

I criteri apolitici e trasparenti di NewsGuard sono stati applicati dai suoi analisti per valutare le fonti di notizie che rappresentano il 95% del traffico online con le notizie in nove Paesi.

Leggi il report sul sito di NewsGuard

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