Mastering the Metaverse Across Industry.
Questo il titolo del seminario (prima parte) proposto da IEEE, con due esperti che conosciamo bene, Derrick de Kerckhove e Roberto Saracco. Aldilà dell’approfondimento tecnologico e culturale, su questo nuovo elemento della vita digitale, ho trovato estremamente interessante il confronto sull’ oggettività che è nato fra i due relatori.
Roberto Saracco vede il metaverso come un gateway attraverso il quale ciascuno accede ad un contesto che propone diverse visioni a secondo dell’utente: “La ricerca su uno stesso argomento o concetto fatta da me o Derrick porta a risposte diverse – precisa Saracco -. Sappiamo tutti che la risposta tiene conto delle caratteristiche di ciascuno di noi. La differenza sta nel fatto che Derrick ha gusti, esigenze ed obiettivi diversi dai miei. E allora anche per quanto riguarda il metaverso nessuno di noi vedrà la stessa cosa o meglio saranno diverse le percezione che l’esperienza trasmette. Il punto è che potremmo essere seduti sulla stessa panchina nel parco e guardare diverse città”.
Gemello Digitale assonanze e dissonanze
Per Derrick de Kerckhove già il Gemello Digitale è un nuovo me che creato resta collegato alla mia persona ma nel rappresentarmi potrebbe essere differente da me: ” Infatti in Second Life ognuno poteva creare diversi avatar per rappresentare se stesso – precisa de Kerckhove -. Il concetto che propongo è la semifiction che è molto importante quando dobbiamo confrontarci con esperienze che non si basano sulla materia e vita reale”.
Saracco ribatte che “questa è una grande novità perché l’umanità, da quando esiste, è basata sulla certezza che noi uomini vediamo le stesse cose e discutiamo sui fatti. Ora stiamo costruendo qualcosa che è completamente diverso dall’idee dei fatti che abbiamo: lo scenario è diverso. Non sono pro o contro, la vita sarà più facile e più difficile allo stesso tempo. Ma il punto in discussione qui è che io e te avremo diverse visioni della stessa cosa, perché il nostro Gemello Digitale Personale adatterà i contesti virtuali ai mie gusti e ai miei desideri. Infine avremo due differenti notizie. Posso paragonare questo concetto alla lettura dei giornali, se leggo un quotidiano di destra avrò una visione diversa della guerra in Ucraina rispetto a chi si informa su testate di sinistra”.
L’oggettività serve ancora?
“Ebbene – interviene de Kerckhove – se tutto questo sarà sempre più pervasivo c’è da chiedersi: c’è bisogno dell’oggettività?”
Ed eccoci al punto cruciale della crisi epistemologica: ci lascerà un mondo senza oggettività?
Saracco ritorna alle origini dell’umanità: “L’oggettività è il punto di inizio della nostra società, l’idea che c’è qualcosa lì fuori che possiamo condividere e sulla quale essere d’accordo, ciò fa parte del nostro essere umani. Sono certo che il metaverso può aiutarci ad essere più consapevoli, perché permette di sperimentare l’impatto delle attività e delle azioni”.
Da questo scambio di opinioni emerge chiaramente che la punta dell’iceberg di questa trasformazione digitale non riguarda solo la tecnologia ma anche l’essere umano che da una lato vivrà una nuova era di consapevolezza ma personalmente spero che oggettività non debba essere materia di scambio.