AICA e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca promuovono la partecipazione degli studenti italiani delle scuole secondarie superiori alle Olimpiadi Italiane di Informatica (OII) e alle Olimpiadi Internazionali di Informatica (IOI). Ne parliamo con Marta Genovié de Vita, Presidente del Comitato Olimpico.

 

All’ultima edizione (Olimpiadi 2010 in Canada) si sono iscritti all’iniziativa 420 Istituti e circa 10 mila studenti. Inoltre la squadra nazionale italiana ha conquistato 2 medaglie d’argento e 1 di bronzo. Insomma un evento che incontra sempre maggior successo anche a casa nostra…

Il successo c’è. Noi in Europa occidentale siamo collocati in una buona posizione nel medagliere. Non lo siamo se si considera l’Europa orientale e soprattutto l’Asia dove invece ci sono Paesi che ogni anno prendono medaglie d’oro e d’argento: colpisce davvero il livello di preparazione che hanno questi ragazzi.

Per quanto riguarda l’Italia bisogna dire che la partecipazione è molto alta perché c’è un numero di Istituti che rappresenta circa il 25% delle scuole superiori italiane. Soprattutto è importante vedere che c’è una distribuzione lungo tutta l’Italia. Ci stupisce, invece, che quando si arrivano a fare le selezioni di livelli successivi, cioè quando si devono selezionare le persone per formare la squadra, purtroppo il Sud e le donne finiscono per non emergere. E quindi le squadre italiane in questi anni sono fatte prevalentemente da ragazzi solo maschi che provengono dalla Toscana in su.  

 

Diffondere la cultura informatica nel sistema scolastico per far emergere le “eccellenze” è uno degli obiettivi principali delle Olimpiadi di Informatica. Non pensa che un grosso freno sia costituito dai docenti, spesso impreparati sulle nuove tecnologie e troppo legati a modelli d’insegnamento classici?

Questo è vero. Il problema non sono solo gli insegnanti, è il nostro sistema scolastico che non prevede la presenza dell’Informatica nelle scuole superiori, se non in quelle di specializzazione come gli Istituti tecnici industriali nell’indirizzo per informatici e gli Istituti tecnici commerciali nell’indirizzo per programmatori. Al di là di queste due nicchie non esiste un insegnamento dell’Informatica come disciplina. E purtroppo anche la riforma che è appena partita non la prevede e quindi il nostro gap rispetto alle conoscenze sistematiche di questa disciplina continua a manifestarsi. I ragazzi che partecipano lo fanno o perché sono appassionati di Informatica e sono degli autodidatti, oppure perché hanno un insegnante o qualcuno a casa che ha la passione per la disciplina e li aiuta. Non c’è da parte del sistema scolastico un vero e proprio supporto.

 

Nel 2012 l’Italia ospiterà a Sirmione le Olimpiadi Internazionali di Informatica. Come ci stiamo preparando al grande evento?

C’è già tutto un apparato che ha cominciato a muoversi: esiste una commissione costituita da docenti universitari, presidi e esperti del mondo del lavoro, presieduta da Giuseppe Colosio, direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia. Le Olimpiadi 2012 si terranno esattamente tra Sirmione e Montichiari dove c’è la Fiera del Garda che ospiterà la gara vera e propria. Quindi noi ci stiamo muovendo su diversi fronti perché l’organizzazione è complessa e richiede molto impegno:

  • un primo step è quello tecnico, perché dobbiamo garantire che ci siano dei luoghi dove si collocano circa 400 computer collegati in rete tra di loro e con un server centrale, e nello stesso tempo i ragazzi devono essere tenuti a debita distanza l’uno dall’altro perché non devono comunicare;
  • un secondo step è di tipo scientifico perché c’è un gruppo di persone che deve preparare i temi da sottoporre agli studenti provenienti da tutti i Paesi e deve anche garantire il funzionamento del correttore automatico; i ragazzi, infatti, man mano che svolgono gli esercizi li sottopongono a un sistema automatico di correzione che ne verifica la correttezza e il funzionamento;
  • un terzo step riguarda la parte logistica, quella più delicata per il successo dell’iniziativa; questo significa ospitare circa 300 ragazzi che partecipano alla gara, i loro allenatori (2 per ogni squadra), gli accompagnatori e la delegazione ufficiale del Paese di provenienza. In questo momento abbiamo stabilito che ragazzi e allenatori verranno ospitati in un bellissimo villaggio che si chiama Garda Village, mentre gli ospiti e le delegazioni ufficiali alloggeranno in alberghi a Sirmione. Sono inoltre previste delle visite guidate nei dintorni.

 

Le Olimpiadi 2011 si terranno in Thailandia. Riusciremo a portare a casa qualche altra medaglia?

Speriamo proprio di sì. Finora ogni volta che siamo andati, negli ultimi dieci anni, medaglie ne abbiamo vinto. E ad Atene nel 2004 abbiamo preso anche una medaglia d’oro.

 

Ci sarà un giorno un Mark Zuckerberg italiano?

Ce lo auguriamo. Non dimentichiamoci che noi di belle teste ne abbiamo. Purtroppo questi cervelli fuggono! 

 

intervista di Erminio Cipriano

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