Solo 3 presenze su 4652 sedute. Il record è di Denis Verdini. Il senatore di Forza Italia è stato assente in Aula il 99,94%. Sei i parlamentari più assenteisti e tutti del partito guidato da Berlusconi. Il record positivo per la presenza è degli eletti nel Partito Democratico. La classifica è pubblicata su Open Parlamento, uno dei progetti dell’associazione Openpolis.

AssenzePARLAMENTO
Vittorio AlvinoL’intervista al presidente Vittorio Alvino ci conduce in un viaggio interessante fra Rete, trasparenza e tanto altro.
Il Palazzo, grazie a Openpolis, sta diventando di vetro.
“Vogliamo contribuire all’evoluzione, fare progredire il nostro Paese attraverso un giornalismo, una cultura e una politica dove civiltà e confronto siano costruiti su elementi oggettivi. Un esempio semplice, un parlamentare non può dichiararsi favorevole alle unioni civili in Tv e poi al momento del voto in Parlamento essere assente o addirittura contrario, l’opinione pubblica deve seguire il percorso del politico, essere informata. Questo è un tema su cui discutere, da tenere presente alle prossime elezioni, nei prossimi dibattiti”.
Qual è la sua concezione di Open Government?
“Una grande occasione di cambiamento del modo di essere e di agire della pubblica amministrazione. Un mutamento culturale e operativo che inizia dall’apertura di dati, atti e informazioni per costruire una relazione con i cittadini, basata sulla trasparenza e il reciproco rispetto. Inoltre sulla possibilità di un controllo democratico al fine di aiutare lo Stato a funzionare meglio. Ma perché questo processo inizi è necessario che la politica diventi Open politics, una politica aperta. Nessuna riforma avrà la minima credibilità fin quando al potere politico verranno associati il saccheggio delle risorse pubbliche, la corruzione e l’illegalità”.
Openpolis significa cittadini più informati e una politica migliore? Se sì perché?
“Perché aumentare la disponibilità di dati sulla politica e sull’economia significa una maggiore responsabilizzazione dei cittadini e dei governanti. Quando le informazioni ci sono, esistono anche le condizioni per controllare l’operato di chi ci governa: in sostanza, abbiamo la possibilità di chiedere conto di come è esercitato il potere”
Come avviene la raccolta dei dati su Open Parlamento e su Open Politici?
“Nel primo caso ricaviamo giornalmente i dati dai siti di Camera e Senato. Nel secondo la fonte è il Ministero dell’Interno”.
Dalla nascita di Openpolis ad oggi quali sono stati i “successi”?
“Abbiamo realizzato progetti che hanno contribuito a sviluppare in Italia il significato e l’importanza della trasparenza e della diffusione dei dati. Oggi la sensibilità è cambiata rispetto a circa dieci anni fa, quando siamo partiti con le prime sperimentazioni (Open Politici, Voi siete qui), e questo credo sia un successo. Ora si tratta di fare collettivamente il passo successivo, ossia quello di procedere con la rifusione dei dati importanti e di usarli per capire meglio la realtà e cambiarla”.
Tra gli ultimi progetti vi è Open bilanci. Quali sono i vantaggi per i cittadini?
“Con questo progetto abbiamo aperto alla cittadinanza una montagna di dati: i bilanci degli ultimi 10 anni di tutti i comuni italiani. Adesso, gratuitamente, è possibile verificare quante tasse paghiamo e come vengono spese”.

Luigi Garofalo

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Luigi Garofalo
Giornalista di 31 anni. Dal 2011 al 2013 è stato cronista e conduttore del telegiornale per l'emittente locale di Roma "T9 Tv". Con Giampiero Gramaglia ha pubblicato il libro: "Complici. La relazione pericolosa tra l'Italia e il regime di Gheddafi" (Editori Riuniti, marzo 2011). Ha conseguito, con il massimo dei voti, la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" con la tesi dal titolo: "Il giornalista multimediale e multipiattaforma".