“La società viene modellata più dalla natura dei media attraverso i quali si comunica che dal contenuto stesso della comunicazione”. Parole di Marshall McLuhan, (1963).

Dominique Scheffel-Dunand (oggi 5 giugno), attuale direttore del Programma McLuhan all’università di Toronto a Milano, nella sede di Rai Pubblicità di Milano, parla dei suoi studi su Cultura e Tecnologia, della sua convinzione sulla necessità di costruire una casa dell’interdisciplinarità, con dimensioni  e prospettive completamente nuove. “Il mosaico attuale di specializzazioni non è più sufficiente – spiega – bisogna  creare un linguaggio comune fra scienziati e letterati. Bisogna interpretare la realtà adottando gli stessi criteri della chimica. Dobbiamo rendere visibile tutto quanto è invisibile agli occhi di una società troppo veloce che deve ritrovare i suoi fondamentali”.

Parliamo anche di deterritorializzazione, di pratiche appunto dedicate ad evitare social fail: oggi la globalizzazione impone risposte diverse ad una stessa domanda.  Proponiamo l’importanza di conoscere e catalogare i nuovi processi di canonizzazione: le tappe di formazione della reputazione di idee autorevoli con  le differenze fra i messaggi diffusi attraverso piattaforme tradizionali e digitali”.

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