NewsGuard annuncia un voucher gratuito per giornalisti per verificare l’attendibilità dei siti Internet. La notizia è stata diffusa durante il webinar: “Risorse e strumenti sulla misinformazione per i giornalisti”.

Virginia Padovese (Managing Editor & Vice President Partnerships, Europe, Australia and New Zealand at NewsGuard) ha aperto il dibattito  precisando che NewsGuard anziché concentrarsi sull’attendibilità di ogni singola affermazione lavora più al livello di dominio: “Andiamo a determinare se una fonte di news information può essere considerata in genere afifdabile o meno – dice -. Valutiamo  le fonti di informazione applicando nuovi criteri di affidabilità e trasparenza del giornalismo  in modo assolutamente apolitico, non entrando nel merito della posizione del sito che pubblica informazioni, ma verificando se il sito pubblica ripetutamente contenuti falsi, se raccoglie e presenta le informazioni in modo responsabile, quindi non plagiando contenuti pubblicati su altri siti e citando le fonti. Cerchiamo di capire se il sito corregge con regolarità e trasparenza gli errori, notificando agli utenti dell’avvenuta correzione, verifichiamo se gestisce la differenza tra notizie e opinioni in modo responsabile, quindi segnalando in modo chiaro i contenuti di opinione e verifichiamo se il sito pubblica titoli ingannevoli. Per quanto riguarda la trasparenza andiamo a vedere se il sito fornisce informazioni su assetto proprietario, sulla leadership editoriale, sugli autori dei contentui e segnala in modo chiaro i contenuti pubblicitari e sponsorizzati. In base a questi 9 criteri andiamo a determinare quella che è considerata l’affidabilità della fonte. I 9 paesi dove operiamo sono USA, Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Canada, Austria, Australia e Nuova Zelanda.”

Ogni giornalista interessato a ricevere un voucher per poter scaricare il plugin gratuitamente deve  inviare una e-mail a voucher@newsguardtech.com . Una volta installato le icone di NewsGuard appaiono vicino a ogni link dello spazio online. Nel momento in cui passiamo il mouse sopra l’icona  si visualizza una sorta di riassunto della  valutazione, descrizione del sito, punteggio di come il sito si comporta relativamente ai  criteri di credibilità e trasparenza. Per ulteriori informazioni si può  accedere alla scheda informativa completa.

Per Giampiero Gramaglia (giornalista esperto ed anche collaboratore principale di Media Duemila) ha  voluto precisare che: “Le guerre sono il momento in cui la disinformazione trova un terreno particolarmente favorevole così come durante le elezioni e le crisi (come è stato per la pandemia). Tutte le situazioni dove emerge una polarizzazione delle posizioni politiche e sociali  e, quindi, una forte polarizzazione dell”informazione. Comunque sia  in un contesto di guerra la verità è una vittima del conflitto perché anche volendo raccontare le cose con il massimo del rigore si ha sempre a che fare con fonti di informazioni che sono tendenziose. Ci sono poi strumenti che diffondono informazioni false sulla guerra sostanzialmente con due finalità diverse ma convergenti nell’indurre a credere a dati che non sono corretti. Uno è l’informazione di guerra che viene dalla parti in causa e contendenti: ciascuno racconterà la sua visione delle cose e la sua realtà, impossibile determinare le vittime di un conflitto perché a leggere gli uni e a leggere gli altri abbiamo cifre totalmente diverse, spesso in conflitto le une con le altre. L’altro è chi trova nelle guerre uno strumento semplicemente per fare più soldi raccontando bufale intorno al conflitto che suscitano interesse e attenzione, quindi moltiplicano i click che moltiplicano gli introiti pubblicitari. NewsGuard è stato particolarmente attento a tutta l’azione di disfinformazione sulla guerra in Ucraina  e aiuta a fermare o a contrastare  la valanga di informazioni false. Il problema aggiuntivo è l’impatto dell’IA sull’informazione e sui rischi che  produce. L’IA presenta senz’altro dei rischi ma presenta anche molte opportunità per il nostro lavoro e la possibilità di uscire da lavori ripetitivi per fare più lavori di inchieste e di indagine.  L’IA se utilizzata in modo corretto non minaccia il nostro lavoro di giornalisti perché siamo noi giornalisti che diamo le notizie su cui poi l’IA dovrà lavorare, quindi non possiamo affidare all’IA il lavoro che in origine dobbiamo fare noi scoprendo le cose che l’IA imparerà leggendole da noi”.

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