Caro Derrick, maestro, amico, riordinando nel mio maniacale archivio informatico la collezione di dinieghi a diventare amico di qualcuno su Facebook, per la semplice buona ragione che non sono su Facebook e non ho nessuna intenzione di esserci, mi sono accorto – devo ammetterlo con una certa delusione – di non avere mai ricevuto un tuo invito. Tu e mia figlia Chiara, che deve considerare l’esercizio una perdita di tempo, conoscendo la mia ostinata riserva, siete fra i pochi che non mi hanno chiesto di diventare loro amico. Forse perché tu, guru della comunicazione on line globale, non mi consideri all’altezza intellettuale e tecnologica del tuo giro – e sarei ben costretto a darti ragione -? o forse perché sai della mia antiquata diffidenza verso tutti i ‘social networks’ e allora rinunci a priori a coinvolgermi? Se questa seconda fosse la ragione, lasciami esprimere la mia perplessità: solo perché non sono mai stato su MySpace e non ho mai avuto una Second Life; solo perché non mi sono mai ripreso con la webcam e non ho mai messo un mio video su YouTube; solo perché non frequento Facebook e aborro Twitter, cui riconosco, però, il merito dell’essenzialità, con quelle sue 140 battute capestro che fanno la gioia d’un giornalista d’agenzia quale io sono; solo per questo, allora il tuo spirito missionario si spegne di fronte al mio arido agnosticismo? Rispondimi, ti prego, ma non su Facebook, dove ti lascerei a languire insieme a Stefano e a Giovanna, a Max e a Daniela – gli ultimi ad avermi invitato – e a tutto il mio gruppo di sfegatati tifosi juventini (che non so se più patiti di calcio o del Web). Mi sono persino accorto che un sedicente “team di Facebook” mi sollecita via mail le adesioni agli inviti ricevuti e lasciati senza eco, quasi a giocare sui sensi di colpa, cui sono soggetto, per quei poveretti lasciati lì soli su Facebook senza la mia amicizia – che comunque hanno, per quel che conta, di mail e di persona -. Rispondimi, ma su Media Duemila, che è l’unico simil “social network” in cui mi risconosco. E lasciamo che altri, come Cesare e Maria Pia, presi, se lo vogliono, dal gusto della discussione fra amici e dall’incantamento della Rete, si uniscano a noi. Nell’attesa di leggerti, tuo, Giampiero.