Passi perduti. Storie dal Transatlantico. Quindici interviste e uno scritto inedito, di Giorgio Giovannetti, Giappichelli, 2018, pag. XIX-344, euro 36
Sedici voci tra le più autorevoli del giornalismo politico italiano per raccontare il passato istituzionale del nostro Paese: quindici interviste e un brano inedito, di Jader Jacobelli, la voce e l’immagine delle Tribune politica ed elettorale. È questa la formula scelta da Giorgio Giovannetti, giornalista e saggista, per raccontare in maniera efficace i momenti salienti della storia della Repubblica. Il caso Moro, le vicende intorno alla P2, la bufera di Tangentopoli; e ancora scorci della Firenze della Liberazione raccontati da Sergio Lepri, la figura di Nilde Iotti – prima donna presidente della Camera – e tanti altri momenti e personaggi.
Come ricorda l’autore stesso, tra il più anziano e il più giovane degli intervistati ci sono quasi 50 anni, ma tutti, pur avendo stili e storie professionali molto diversi tra loro, condividono il privilegio di essere stati “testimoni delle vicende che raccontano”. È la memoria di questi eventi che Giovannetti ha voluto preservare, spesso ricca di particolari sconosciuti e inediti; ed è centrale in questo senso il Transatlantico, il corridoio dei passi perduti della Camera, teatro di tanti di questi ricordi.
Il Transatlantico di Montecitorio è un ampio e raffinato salone rettangolare adiacente l’Aula della Camera dei deputati. L’architetto incaricato del progetto, il palermitano Ernesto Basile, si ispirò per realizzarlo all’arredo dei grandi saloni da ballo delle navi transoceaniche di inizio Novecento (da qui il nome così particolare della sala). Il Transatlantico è il luogo dove i deputati si trattengono, s’incontrano, discutono e chiacchierano tra una seduta e l’altra; e dove incontrano i giornalisti accreditati.
Prima dei talk show, del web, dei tweet, delle notizie e delle dichiarazioni in presa diretta, senza contraddittorio giornalistico, il Transatlantico era il luogo della vita politica per eccellenza. Uno spazio dove i giornalisti – ai quali fu aperto nel 1948 – avevano la possibilità non solo di individuare e annotare ciò che accadeva in Parlamento (accordi, crisi, nuove alleanze), ma spesso anche di captarne in anticipo i segnali. Attorno a questo luogo, scena privilegiata negli anni delle vicende politiche italiane, ruotano episodi o particolari rimasti sconosciuti ai più, alcuni dei quali raccontati nel libro di Giovannetti.
L’autore integra le interviste con schede di approfondimento (ad esempio sulle storiche sedi dei partiti della Prima Repubblica, o sull’introduzione delle vignette negli spazi dell’informazione politica sui quotidiani) e con un appendice fotografica che dà al lettore l’opportunità di visualizzare i personaggi e i luoghi raccontati nel libro, e di comprendere meglio i contesti in cui sono inseriti.
Una lettura ricca di memoria, utile per chi voglia comprendere meglio la storia politica italiana ripercorrendone i passi con gli occhi di chi l’ha vissuta e, soprattutto, raccontata.
a cura di Ilaria Lang

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